Ai domiciliari, con braccialetto elettronico, l’ex responsabile dell’ufficio patrimonio del Comune, un geometra e un operatore immobiliare considerato dagli inquirenti suo “socio in affari”. Questo l’esito di un’inchiesta per corruzione e abuso d’ufficio che coinvolge il settore immobiliare di Livorno, sono stati arrestati.
15 dirigenti e funzionari dell’Asp di Cosenza sono stati coinvolti in un’indagine della Procura di Cosenza per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.
Per 6 di loro è stato adottato il provvedimento del divieto di dimora. Secondo quanto emerso avrebbero falsificato i bilanci consuntivi dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza nel triennio 2015-2017, fornendo cronici disavanzi così da allineare il bilancio preventivo regionale. Tra gli indagati ci sono anche gli ex commissari della sanità in Calabria Massimo Scura e Saverio Cotticelli, oltre all’ex direttore generale del dipartimento Tutela della salute della Regione Antonio Belcastro, attuale delegato del soggetto attuatore per l’emergenza covid, notificati a rendere interrogatorio per la sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio. Le misure cautelari di divieto di dimora sono state notificate a Raffaele Mauro, ex direttore generale dell’Asp, Luigi Bruno, ex direttore amministrativo, e Francesco Giudiceandrea (divieto di dimora in Calabria), Remigio Magnelli, direttore del dipartimento Tecnico amministrativo, Giovanni Lauricella, dirigente Uoc Affari legali e contenzioso, e Maria Marano, collaboratore amministrativo (divieto di dimora a Cosenza). “L’indagine – ha detto il procuratore di Cosenza – “è durata due anni e non è conclusa. Abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora e siamo appena all’inizio”.
Rinvio a giudizio, su disposizione del Gup di Crotone Romina Rizzo, per l’ex sindaco di Crotone, Ugo Pugliese e gli ex assessori Giuseppe Frisenda e Salvatore De Luca per l’inchiesta sull’affidamento della gestione della piscina olimpionica.
Facendo seguito alle indagini della Procura della Repubblica di Crotone, il Comune nel 2018 avrebbe affidato in gestione ai privati la piscina senza procedere ad una regolare gara d’appalto e senza pretendere dallo stesso consorzio il pagamento delle utenze. Tra i reati commessi abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Previsto per il prossimo 21 aprile il processo davanti al Tribunale di Crotone.
