“Nasce l’ ArcheoCammino : “Strada Regia delle Calabrie”. Archeoclub d’Italia, con il patrocinio morale delle Regioni Campania, Basilicata e Calabria, presenta il primo ambizioso progetto di promozione di un Cammino di “turismo culturale lento” nel Sud Italia. Un progetto che vede coinvolti ben 44 Comuni, da Napoli fino a Castrovillari, con i quali Archeoclub ha siglato un Protocollo d’Intesa per la promozione culturale e turistica dei beni architettonici, archeologici e paesaggistici distribuiti su tutto l’itinerario antico”. Lo ha annunciato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.
Otto anni di ricerca, rielaborazione delle cartografie storiche: un grande lavoro-studio, realizzato dall’architetto Luca Esposito.
“Per ben otto anni abbiamo lavorato sul campo alla ricerca per “riportare alla luce” la Via Regia delle Calabrie. Tutto quello che abbiamo ricostruito – ha affermato Luca Esposito, Referente Archeoclub D’Italia per la riqualificazione della Via Regia delle Calabrie – scoperto, lo mostreremo nella Conferenza Stampa che terremo il 16 Marzo alla Stampa Estera, a Roma alla presenza delle autorità competenti. Nasce di sicuro un progetto di promozione turistica del territorio, forse unico in Italia e raro in Europa. Abbiamo ad esempio ritrovato numerosi punti in cui la Via Regia delle Calabrie incrocia la Consolare Romana Via Popilia costruita ben 2200 anni fa.
La Strada Regia delle Calabrie era la più lunga e importante via di comunicazione terrestre dell’Italia meridionale. Sorge sui resti della più antica “Capua-Regium” o “Via Popilia” di origine romana, con cui condivide la storia di una costruzione complessa e dispendiosa.
Su questa strada si sono susseguiti episodi di importanza storica legati alla Seconda Guerra mondiale, a Garibaldi, a Pisacane, alle battaglie del Risorgimento ed al brigantaggio. Ci hanno camminato Carlo V d’Asburgo, poi Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat, il Cardinale Ruffo a capo dell’esercito della Santa Fede e tanti altri”.
Con questo progetto ritornano a diventare centrali borghi, chiese, siti archeologici, palazzi nobiliari lungo l’ARCHEOCAMMINO dell’Appennino Meridionale.
“Questa strada, insieme ai borghi che sorgono lungo il suo cammino, è stata letteralmente attraversata dalla storia, fino a quando, nel 1962, non venne completamente tagliata fuori a seguito della realizzazione della prima autostrada meridionale: la A3 Salerno-Reggio Calabria. (oggi “Autostrada del Mediterraneo”). Di colpo vennero isolati tutti i borghi sedi delle antiche stazioni di posta – ha proseguito Esposito – restando incastonati in un paesaggio straordinario, aspro e incontaminato.
Oggi Archeoclub d’Italia vuole riscoprire queste meraviglie e la loro storia, per farle conoscere in Italia ed all’estero.
Soprattutto vuole coinvolgere i giovani nel recupero della memoria e dell’identità storica, formando nuove figure che sappiano valorizzare e promuovere il proprio territorio, con l’importante obiettivo di contrastare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli borghi del Sud.
Ma la Strada Regia delle Calabrie non attraversa soltanto territori da riscoprire e valorizzare. L’Archeocammino incontra sul suo percorso ben 5 siti patrimonio mondiale dell’UNESCO (archeologici e paesaggistici), completando così un’offerta di alto profilo culturale, sia per il viaggiatore lento che per il turista più attento ai grandi attrattori internazionali”.
Lo studio:
“Ben 8 anni di studio che mi hanno portato a verificare il territorio, passo, passo. La Via Regia delle Calabrie è lunga circa 400 Km. Ho trovato almeno 14 Stazioni Postali dell’800 – ha cobncluso Esposito – e approfondendo le cartografie del ‘700 ho potuto geo – referenziarla e mapparla sui sistemi satellitari. Ci sono tutte le condizioni per trasformarla definitivamente in cammino turistico ed anche religioso”.
Dunque Taverne, Osterie, Stazioni Postali dell’ ‘800 ma in aperta campagna è possibile trovare la Fontana della Regina Margherita, le sorgenti di Cicerone, ponti meravigliosi del ‘700 con cappelle antiche. Veri capolavori dell’arte italiana ma sconosciuti, termina la nota stampa.