NAPOLI – “C’è ancora un impegno di verità perché in fondo, benché sia stata identificata la matrice di questo attentato fascista, alla fine tutti i retroscena di quello che è successo non sono stati ancora scoperti”.
Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine della commemorazione della strage del rapido 904. “Oggi, in una Europa dove ritornano degli spettri che sono spettri del passato – ha concluso Manfredi – bisogna essere molto vigili, molto presenti, avere memoria, trasferirla ai giovani perché bisogna evitare che quello che è successo in passato possa ritornare. La democrazia va difesa ogni giorno, la libertà ogni giorno”. L’attentato venne compiuto domenica 23 dicembre 1984. Il treno, proveniente da Napoli e diretto a Milano, era pieno di viaggiatori che ritornavano a casa o andavano in visita a parenti per le festività. Intorno alle 19:08, il convoglio fu dilaniato da un’esplosione violentissima. La detonazione fu causata da una carica di esplosivo radiocomandata, posta su una griglia portabagagli del corridoio della 9ª carrozza di seconda classe, a centro convoglio: l’ordigno era stato collocato sul treno durante la sosta alla stazione Santa Maria Novella di Firenze. Gli attentatori attesero che il veicolo penetrasse nel tunnel per massimizzare l’effetto della detonazione: lo scoppio, avvenuto a quasi metà della galleria, provocò un violento spostamento d’aria che frantumò tutti i finestrini e le porte. L’esplosione causò 16 morti e 267 feriti.