POMIGLIANO D’ARCO – Il presidio dei lavoratori Trasnova davanti ai cancelli Stellantis di Pomigliano d’Arco prosegue anche in questa domenica di festa, in attese dell’incontro previsto per domani in Regione con i sindacati per discutere della vertenza dei 97 lavoratori Trasnova a cui nei giorni scorsi è giunta la lettera di licenziamento.
L’incontro di domani con l’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Marchiello, in programma alle 10 nella sede della Regione al Centro direzionale, precede quello che si svolgerà mercoledì con lo stesso presidente De Luca per discutere di Stellantis e di tutto l’indotto, ed al quale è stato invitato anche il sindaco di Pomigliano d’Arco, Raffaele Russo.
I lavoratori di Trasnova, per i quali è già stata avviata la procedura di licenziamento collettivo, continuano il presidio davanti allo stabilimento fermo ormai da martedì pomeriggio per la mancanza di materiale dovuta al blocco dei manifestanti che si apprestano a trascorrere la prima domenica con alle spalle una fabbrica chiusa.
“Restiamo qui – spiegano i lavoratori – siamo stanchi, ma non ci arrendiamo. E’ la festa dell’Immacolata, non possiamo fare altro che pregare”. La stanchezza e la tristezza per le lettere di licenziamento li portano a guardarsi indietro: “In quei piazzali noi facevamo movimentazione auto – raccontano – non ci siamo mai fermati, abbiamo sempre lavorato duro. La prossima settimana sarà decisiva, e noi speriamo che qualcosa cambi in positivo. Per Natale non possiamo portare come regalo ai nostri figli un licenziamento. Per loro è già traumatico tutto ciò che sta accadendo”.
E come i manifestanti, neanche i cittadini, molti operai dello stabilimento Stellantis, ed i politici del territorio, fermano i loro gesti, piccoli o grandi, di solidarietà nei confronti dei lavoratori: molti si fermano a salutare, a portare qualcosa di caldo, o a chiedere se hanno necessità per la notte. Proprio oggi, invece, in tutte le chiese della città i parroci ed i sacerdoti leggeranno un messaggio con il quale si invitano le istituzioni a fare quanto possibile per scongiurare i licenziamenti, ed i cittadini a non lasciare soli gli operai.
La lettera al Presidente Mattarella
Questa mattina i lavoratori Trasnova hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per illustrargli lo stato della vertenza e per chiedere un intervento affinché nessun posto di lavoro vada perso.
“Martedì al MIMIT ci sarà l’incontro con Stellantis, auspichiamo che il ministero presenti al tavolo una proposta che salvaguardi attività lavorative e livelli occupazionali”. A darne comunicazione Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli e Mario Di Costanzo, responsabile settore automotive Fiom Napoli.
“Caro Presidente, ti scrivono i 54 lavoratori della Trasnova che lavorano allo stabilimento Stellantis Gianbattista Vico di Pomigliano d’Arco. Dal 2 dicembre siamo in presidio permanente davanti ai sei ingressi della fabbrica perché Stellantis ha deciso di non rinnovare la nostra commessa. Trasnova ci ha mandato le lettere di licenziamento, a fine anno non avremo più certezze per il nostro futuro”.
“In questi anni – continua la lettera – abbiamo sempre lavorato, con i soldi del nostro stipendio abbiamo portato avanti le nostre famiglie, qualche desiderio l’abbiamo realizzato, molti li abbiamo messi da parte perchè il nostro stipendio non è molto alto, siamo tutti operai. Dall’anno nuovo saremo tutti disoccupati alla ricerca di un posto di lavoro e si sà che al sud è più complicato. Qualcuno già sta pensando che forse è meglio andare al nord. Noi crediamo di essere vittime di una grande ingiustizia, Stellantis fa pagare anche a noi la buonuscita di 136 milioni di euro di Carlos Tavares, solo che noi dovremo cercare un nuovo lavoro per vivere, Tavares può anche decidere di non lavorare più per tutta la vita”.
“Presidente Mattarella – concludono i lavoratori -a te che rappresenti tutti gli italiani chiediamo di aiutarci, noi vogliamo solo lavorare e vedere le nostre famiglie serene come pochi giorni fa, ti chiediamo di stare dalla nostra parte per farci restituire lavoro, serenità e dignità*.