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Stellantis, dramma lavoro a Pomigliano. I sindacati: ritirare i 90 licenziamenti

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Stellantis Melfi: Uilt, ritirare 90 licenziamenti logistica
POMIGLIANO D’ARCO – “I 90 licenziamenti sono inaccettabili”. Per questo i lavoratori della Teknoservice e della Logitech – due aziende della logistica della Stellantis di Melfi – si riuniranno in presidio “con una assemblea che si terrà il 9 dicembre, alle ore 9, davanti all’ingresso B dello stabilimento per affrontare e scongiurare i licenziamenti collettivi che le aziende hanno attivato”.

Non solo Pomigliano, dunque, ma anche le altre sedi di Stellantis, ex Fiat, sono in rivolta. Ieri a Pomigliano, sono partite le lettere di licenziamento per i 90 lavoratori Trasnova.

La nota precedente è della Uilt Basilicata che chiede che “la procedura sia bloccata nell’immediato”.
Secondo il segretario lucano del sindacato, Antonio Cefola, “bisogna tenere alta la tensione per cercare di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica e i politici locali e nazionali che devono fare corpo unico per scongiurare una catastrofe occupazionale senza precedenti che la Basilicata pagherà amaramente con uno spopolamento e successivo pericolo di smembramento del territorio regionale. All’assemblea del 9 dicembre si invitano ad intervenire tutti i sindaci, i politici regionali e nazionali a supporto dei lavoratori e delle loro famiglie. Non ci possono essere scusanti che – ha concluso Cefola – possono giustificare eventuali assenze”.

“La strategia di Stellantis è confermata, che si vada verso l’elettrificazione”, ma “se il mercato lo richiederà, saremo in grado di produrre delle versioni ibride”, perché “abbiamo già dimostrato in passato di essere così flessibili da cambiare il nostro modo di agire”.
Lo ha detto il capo delle risorse umane di Stellantis, Giuseppe Manca, alla trasmissione Omnibus su La7, in un dibattito col segretario di Azione, Carlo Calenda. “Il nostro piano al 2030 è confermato – ha spiegato Manca -. Che si vada verso l’elettrificazione, con i modelli assegnati a tutti gli stabilimenti, questa è la strategia. Dopodiché, c’è un cambiamento di tattica. Il presidente, gli azionisti, il board e l’amministratore delegato hanno rilevato delle divergenze su come procedere per l’attuazione di questo piano, per cui si è arrivati a una risoluzione consensuale”.
“La linea è stata tracciata – ha proseguito Manca -. Abbiamo già dimostrato in passato di essere così flessibili da cambiare anche il nostro modo di agire. Le automobili ibride come la 500 ibrida che verrà prodotta a Mirafiori, la Jeep Compass ibrida che verrà prodotta a Melfi, erano modelli che non erano previsti nel piano originale. C’è un elemento di continuità, poi un’azienda deve sapersi adattare ai contesti che cambiano”.
“Le nostre piattaforme di Melfi e Cassino sono multienenergy, possono accogliere una propulsione diversa da quella a batteria, per la quale erano nate – ha concluso Manca -. Il piano per il 2030 è stato lanciato nel 2022. In otto anni il contesto cambia moltissimo. Noi abbiamo una strada tracciata, e cerchiamo di adattare il nostro agire quotidiano rispetto al contesto economico, industriale e politico”. (ANSA).

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