CASERTA – “Giorgio ci sono i carabinieri a casa”. Presumiamo sia stata questa la prima frase pronunciata dalla trafelata Stefania, moglie del presidente della Provincia di Caserta, quando ieri mattina all’alba si è vista piombare in casa i militari del reparto territoriale di Aversa.
Eh sì, perché lui, Giorgio Magliocca, non era a casa e non era neppure in Provincia (vista l’ora), bensì a Bruxelles, per partecipare ad una riunione del Cdr (Comitato europeo delle regioni) in quanto designato, il 7 ottobre scorso, tra i rappresentanti dell’Unione delle Province d’Italia (Upi) per il mandato gennaio 2025/gennaio 2030. Un incarico, questo, che Magliocca credeva potesse garantirgli una sorta di “immunità europarlamentare”. Cosa che però, non è avvenuta. Così come Magliocca non si è più autosospeso (almeno per il momento) da presidente della Provincia. Dell’autosospensione il sindaco di Pignataro avrebbe parlato, in tempi ancora non sospetti, con alcuni suoi fidatissimi confidenti. Una mossa che avrebbe dovuto rappresentare un escamotage per distrarre l’attenzione della Procura sammaritana dai suoi “affari”, ma che non è stata poi, mai compiuta.
Tornando alla giornata di ieri, il povero Giorgio non ha certo avuto un bel risveglio, destato dalle chiamate della moglie Stefania e del personale della Provincia che lo avvisavano della “visita”, forse neanche troppo inaspettata, dei carabinieri anche negli uffici dell’Ente (i militari si sono soffermati soprattutto nelle stanze dei settori Viabilità e Edilizia).
I carabinieri, decreto di perquisizione alla mano, hanno iniziato a controllare ogni angolo dell’abitazione di famiglia a Pignataro Maggiore, lì dove Magliocca vive con sua moglie ed i suoi figli, in cerca di documenti e dispositivi elettronici la cui analisi dovrebbe confutare le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Magliocca stesso e degli altri 9 indagati.
Il povero Giorgio è stato, dunque, svegliato di soprassalto in una giornata uggiosa e grigia, come solo quelle belghe sanno essere, dalle decine di squilli provenienti dal suo smartphone. Ovviamente, ha deciso di rispondere prima alla moglie, preoccupato che fosse accaduto qualcosa a lei o ai suoi familiari. Probabilmente, quando è venuto a conoscenza della ragione di quelle telefonate, avrà anche tirato un sospiro di sollievo. “In fondo”, si sarà detto, “a casa stanno tutti bene. I carabinieri, ah beh, quelli sapevo già che prima o poi sarebbero arrivati”.
Le soffiate sulle indagini avviate dai pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, Magliocca le avrebbe ricevute da un amico finanziere (tale Parente), cugino di un altro Parente, imprenditore amico del presidente della Provincia. Il militare lo avrebbe tenuto al corrente delle mosse dei due procuratori e degli episodi finiti nel fascicolo di indagine.
In ogni caso, per il presidente della Provincia di Caserta quella di ieri è stata una giornata cominciata “di traverso”: le notizie che gli giungevano da Pignataro Maggiore e da Caserta erano preoccupanti. E chissà se dopo avere sentito la moglie ed i suoi fedelissimi in Provincia, per farsi consolare, non abbia chiamato il suo amico del cuore Giovanni Zannini. In fondo, chi meglio del consigliere regionale di Mondragone può capirlo… Anche Zannini ha subito perquisizioni in casa e negli uffici della Commissione Ambiente della Regione. Anche Zannini è indagato per corruzione e concussione. Anche Zannini potrebbe passare da indagato a imputato. Insomma, anche nella sventura, gli amici del cuore si tengono a braccetto.