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Spinosa spa, pressioni di Zannini sulla Commissione ambiente

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MONDRAGONE – Secondo la Procura il consigliere regionale Giovanni Zannini avrebbe fatto indebite pressioni per ottenere le autorizzazioni necessarie alla realizzazione di un impianto per la produzione di mozzarelle di proprietà di Luigi Griffo, presidente e amministratore della Spinosa spa e del socio Paolo Griffo, in cambio di una gita di due giorni sullo Yacht Camilla per il valore di 7320 euro, che sempre per l’accusa Zannini avrebbe pagato di tasca sua solo dopo aver saputo di essere indagato, aspetto che il consigliere regionale intende contestare in sede di interrogatorio.

La vicenda parte dalla richiesta che i fratelli Griffo presentano il 29 gennaio del 2020 a Invitalia per un finanziamento di quasi 10 milioni e mezzo di euro per l’apertura dello stabilimento a Cancello e Arnone. Il 21 ottobre del 2022 Invitalia, agenzia del Ministero dell’ Economia che si occupa di sviluppo e impresa, chiede al Dipartimento tecnico amministrativo della Regione una valutazione sulla sussistenza dei requisiti di compatibilità ambientale. Con due note del 28 ottobre del 2022 e del 4 maggio successivo la dottoressa Brancaccio del Dipartimento ribadisce che è necessaria una valutazione di incidenza e di impatto ambientale, procedura che i fratelli Griffo non attivano. Il consigliere Zannini ebbe due incontri con la funzionaria regionale a metà giugno e a fine luglio. Allora sarebbe maturata la decisione di rivolgersi ad altro organo competente per adottare una procedura di secondo livello, anche perché l’ impianto era già edificato. Zannini avrebbe ottenuto la disponibilità del sindaco Raffaele Ambrosca di Cancello Arnone per ottenere una delega in materia di valutazione di incidenza ambientale previa convenzione con il Comune di Castello del Matese, che era già dotato di una Commissione ambientale. Il 16 ottobre con decreto la Regione autorizza la delega, ma a questo punto la Procura contesta a Zannini di aver istigato la Commissione Ambiente di Castello di Matese a non procedere alla istruttoria tecnica nonostante lo studio della Spinosa spa fosse carente: mancavano i sopralluoghi, la descrizione delle caratteristiche naturali del luogo e la conservazione dell’ habitat sul tratto del fiume. Vi è poi la contestazione di falso in quanto la Commissione sarebbe stata tratta in inganno da quanto falsamente attestato nella relazione dal geometra Cuccaro che ritiene non necessario procedere a valutazioni di impatto ambientale, ma i dati sarebbero stati falsificati: la distanza di 620 metri dal sito Natura 2000, una zona di protezione speciale per siti di interesse dell’Unione europea. In realtà la distanza andava calcolata dall’ esterno del perimetro (il margine reale sarebbe di 400 metri). Nello studio ambientale si parla poi di lavori da realizzare, ma l’impianto era pronto già il 2 novembre del 2023. Ai fratelli Griffo viene anche contestato di aver costruito la struttura in una zona a rischio idraulico.

Giovanni Maria Mascia

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