SANTA MARIA CAPUA VETERE – Spari, pestaggi, intimidazioni e incendi dolosi, così controllavano il traffico di droga a Santa Maria Capua Vetere. Il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso dodici misure restrittive: tre in carcere, quattro agli arresti domiciliari, un divieto di dimora e quattro obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
I provvedimenti cautelari sono il risultato delle indagini svolte dalla Procura sammaritana tra il mese di dicembre del 2022 e il mese di maggio del 2023, gli inquirenti hanno individuato in tre episodi il vulnus dell’operazione. Il primo è avvenuto nel mese di marzo del 2022, quando nei pressi di Mc Donald, noto fast food di San Prisco scoppiò una violenta colluttazione, nel successivo mese di ottobre si verificò un’altra rissa nei pressi dell’Anfiteatro a Santa Maria Capua Vetere, culminata nell’esplosione di alcuni colpi di pistola che ferirono uno degli attuali indagati. Il terzo episodio, pochi giorni dopo, fu incendiato un bar di Santa Maria Capua Vetere a scopo ritorsivo. Da lì si verificò un’escalation concentrata tra febbraio e marzo dello scorso anno con il pestaggio di uno spacciatore ed un’ esplosione di colpi d’arma da fuoco a scopo intimidatorio, che portò all’arresto del responsabile. Le indagini della Procura e dei carabinieri hanno consentito di individuare un gruppo di persone, alcune delle quali da poco divenute maggiorenni, ben inserite nel mondo dello spaccio di cocaina e hashish nella città del Foro. I pusher dopo aver soddisfatto le richieste di sostanze stupefacenti nei territori di Casal di Principe, Caivano e Melito, portavano la droga a Palazzo Noviello dove venivano confezionate e smistate le dosi che in alcuni casi venivano affidate anche a minorenni per la consegna. La vendita avveniva anche attraverso applicazioni social o in maniera classica per strada o presso il domicilio di uno degli indagati. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere coordinati dal luogotenente Pascarella e il capitano Vincenzo Del Latte.
Giovanni Maria Mascia