Da poco terminata a Somma Vesuviana, nella piazza centrale, la veglia di preghiera che ha visto insieme italiani e ucraini. Drammatiche le testimonianze di persone rientrate dalle zone oggi di guerra. Durante l’incontro sui loro cellulari arrivavano immagini di bombardamenti, inviate loro da amici e parenti che in questo momento sono in Ucraina.
Salvatore Di Sarno (sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano) : “Ovviamente non sono bombardamenti limitati alla zona di Kiev. Nelle prossime ore incontrerò Maksym Kolodchak, cappellano della comunità greco – cattolica ucraina che in questo momento è in auto di ritorno dall’Ucraina con ben 30 ore di viaggio attraversando i vari confini. Questa sera Somma Vesuviana ha dato grande prova e testimonianza come città della pace!”.
Chiaro il messaggio di pace di Don Nicola De Sena, parroco di San Giorgio e San Michele che ha ideato l’incontro di preghiera.
Ed i giovani italiani ed ucraini hanno pregato insieme intonando l’inno nazionale dell’Ucraina e Imagine di Jhon Lenonn.
Maksym Kolodchak (Cappellano della comunità greco – cattolica ucraina della Diocesi di Nola partito ieri dall’Ucraina ha attraversato i vari confini e nelle prossime ore sarà a Somma Vesuviana): “Ci sono notizie anche di bambini che avrebbero perso la vita. In Ucraina hanno bombardato anche gli aeroporti. Tanti uomini stanno andando ad aggregarsi ai militari, mentre le donne stanno pregando. Preghiamo perché Dio dia amore nei cuori”.
Gianfranco Di Sarno (deputato, componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati) : “In queste ore la diplomazia sta lavorando, come ha lavorato da settimane e da mesi per evitare l’irreparabile. Nelle prossime settimane i partner lavoreranno ancora di più incessantemente per portare al tavolo Putin e il Presidente dell’Ucraina per trovare una soluzione, far cessare le bombe e silenziare ogni tipo di arma perché l’Europa non può assolutamente compromettere 70 anni di pace e di fratellanza tra i popoli europei”.
“Da poco si è concluso a Somma Vesuviana l’incontro di preghiera che ha visto la partecipazione della Comunità ucraina molto numerosa in quanto nel nostro paese vivono ben 462 persone provenienti dall’Ucraina. Durante le preghiere ed i canti arrivavano dall’Ucraina, sui cellulari di giovani ma anche di persone anziane, immagini inviate loro da figli, amici e parenti dei bombardamenti in corso in più punti dell’Ucraina e non solo a Kiev. Drammatica anche la testimonianza di una signora giunta da poco a Somma Vesuviana e che purtroppo ha la figlia bloccata ai confini tra Ucraina e Polonia. Tutta la comunità di Somma Vesuviana si è unita in preghiera per un messaggio di pace. C’è bisogno di pace! La nostra comunità si è stretta a quella ucraina. E’ stato un momento davvero toccante anche perché abbiamo ascoltato la testimonianza di italiani che sono in Ucraina per servizio di volontariato.Una vile guerra voluta dai poteri forti. Noi forse con ogni probabilità non riusciremo neanche a capire questo attacco. Oggi è l’Ucraina ma non sappiamo quale popolo potrebbe essere colpito un domani da uomini scaltri e senza onore che per il vile denaro fanno guerre ed uccidono persone. La nostra comunità ha dato un grande senso di vicinanza e sono contento di rappresentarla questa sera come primo cittadino. Nelle prossime ore spero incontrare Maksym Kolodchak Cappellano della comunità greco – cattolica ucraina della Diocesi di Nola che in questo momento è in viaggio. Don Maksym è partito in auto dall’Ucraina nella giornata di ieri perché lì ha i genitori e dopo 30 ore di viaggio, attraversando vari confini, arriverà nella notte.
Dunque spero di incontrarlo il prima possibile e testimoniare la vicinanza della comunità non solo sommese. Noi siamo vicini agli ucraini come uomini ma anche come forza importante e premiante del nostro territorio. Incontrerò presto il cappellano che è il simbolo di tutta la comunità dell’Ucraina”. Lo ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, pochi minuti fa a margine dell’incontro di preghiera svoltosi in Piazza Vittorio Emanuele III.
Un incontro di preghiera proposto da Don Nicola De Sena, parroco di San Giorgio e San Michele e che ha visto la presenza di molti ucraini ed italiani. Una piazza piena ma composta che ha pregato, ma ha anche intonato Imagine di Jhonn Lenon .
Davvero toccanti le testimonianze di cittadini ucraini appena rientrati dalle zone di guerra. Inoltre sono stati letti anche i tanti messaggi provenienti da italiani che in Ucraina fanno volontariato nel tentativo di mettere in salvo bambini malati.
E mentre i cittadini ucraini partecipavano all’incontro, sui cellulari di alcuni arrivavano immagini di bombardamenti, inviate da amici e parenti.
Don Maksym Kolodchak è in viaggio in auto dall’Ucraina a Somma Vesuviana.
“Ci sono notizie anche di bambini che avrebbero perso la vita. In Ucraina hanno bombardato anche gli aeroporti. Tanti uomini stanno andando ad aggregarsi ai militari, mentre le donne stanno pregando. Preghiamo perché Dio dia amore . Non è un conflitto ma è una guerra. Preghiamo sempre – ha affermato don Maksym Kolodchak Cappellano della comunità greco – cattolica ucraina della Diocesi di Nola – anche in Italia, a tutte le ore anche di notte e ringraziamo davvero gli italiani. Noi adesso siamo molto preoccupati per quello che possa succedere in Ucraina. Dalle notizie che mi sono giunte sarebbero morti anche bambini. Il popolo ucraino vuole solo pace e vivere in fraternità. Il popolo ucraino non vuole la guerra ma vuole solo la pace e siamo pronti a tutto per la pace. Abbiamo parenti in Ucraina, abbiamo figli, genitori, fratelli, sorelle in Ucraina e siamo davvero preoccupati per loro”.
Dunque fratellanza: questo è il messaggio che arriva da Somma Vesuviana.
“Certamente questa sera a Somma Vesuviana abbiamo dato la prova della fratellanza fra i popoli che c’è nel Mondo ed in Europa – ha affermato l’on. Gianfranco Di Sarno, deputato, componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati – e una grande lezione la sta dando anche il popolo russo che sta dimostrando quanto sia al di sopra dell’aggressore. Questo è un segnale potentissimo di voglia di pace, serenità tra i popoli. In queste ore la diplomazia sta lavorando, come ha lavorato da settimane e da mesi per evitare l’irreparabile. Nelle prossime settimane i partner lavoreranno ancora di più incessantemente per portare al tavolo Putin e il Presidente dell’Ucraina per trovare una soluzione, far cessare le bombe e silenziare ogni tipo di arma perché l’Europa non può assolutamente compromettere 70 anni di pace e di fratellanza tra i popoli europei”.