Somma Vesuviana, l’annuncio del sindaco: “Nascerà una fondazione per promuovere i Beni Culturali”

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“Abbiamo innovato la cultura musicale vesuviana portando in scena  ‘A VOCE D’ ‘A GGENTE con canti inediti scritti dallo storico musicale Angelo Calabrese, musicati da Peppe Licciardi ma la innoviamo senza mortificare la tradizione antica. Ed abbiamo scelto come palcoscenico di questa anteprima nazionale il sito archeologico della Villa Augustea che è simbolo della rinascenza in quanto è un sito in grado di raccontarci quella che fu la rinascita del territorio dopo l’eruzione del 79 d.C.  e dunque questo spettacolo ha messo insieme beni culturali e musica popolare. La musica che risveglia così un popolo ed un’economia perché l’arte, la musica, la cultura sono attrattori di sviluppo e crescita per il territorio”. Lo ha affermato Biagio Esposito, Presidente Nazionale dell’Accademia Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche. 

‘A VOCE D’ ‘A GGENTE ha registrato notevole successo di pubblico con la partecipazione di numerosi artisti napoletani che “sine pecunia” dunque in modo totalmente gratuito hanno aderito al progetto musicale portato in scena alla Villa Romana Augustea di Somma Vesuviana. E lo spettacolo è stato già trasformato in prodotto discografico dalla Ritualia Edizioni che attraverso un CD che vede la partecipazione degli stessi artisti, promuoverà la musica popolare vesuviana nel mondo. 

Nello scenario dell’antichità tanti gli artisti che si sono esibiti come: Consiglia LicciardiPeppe LicciardiLiliana PalermoSalvatore EspositoPino JoveVittorio CataldiFrancesco LiuzziSalvatore MinopoliMarotta FioreAntonio SperaIovino AntonioVincenzo Rea, lo storico gruppo di canto popolare “La Tammorra”. 

Dunque il canto vesuviano come ‘A pizzica ‘e Castiello e la stessa Tammurriata nel cuore di uno dei siti archeologici più prestigiosi. 

“A Somma Vesuviana nascerà una Fondazione che andrà a tutelare e a promuovere i Beni Culturali del paese – ha annunciato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana – creando sinergia piena tra pubblico e privato, per dare la possibilità al territorio di fare un vero salto di qualità”. 

“La missione di scavo è una missione archeologica internazionale che vede insieme l’Università di Tokyo e il Suor Orsola Benincasa di Napoli – ha affermato Rosalinda Perna, Assessore ai Beni Culturali del Comune di Somma Vesuviana – e nel corso di ben 20 anni di scavi praticamente continui sono stati portati alla luce davvero tanti reperti archeologici. Alcuni di questi reperti, come ad esempio le statue di epoca augustea, sono in esposizione presso il Museo di Nola. Adesso è imminente l’esposizione di altri musei presso alcuni ambienti, alcune sale del Comune. E’ un fatto che accadrebbe per la prima volta a Somma Vesuviana. In questo modo vogliamo dare la possibilità a tutti i cittadini di essere parte della storia, della cultura”. 

Numerosi, dunque gli artisti che hanno preso parte allo spettacolo ed all’intero progetto musicale come: Nazario Napoli Bruno, autore, tra l’altro, di una Via Crucis, in dialetto napoletano, Lello Giulivo, cantante folk, attore, mimo, componente di quella magnifica Nuova Compagnia di Canto Popolare che, sotto la guida di Roberto De Simone, si è fatta portavoce nel mondo della grande tradizione popolare campana, in particolare sommese. Poi, Adriana Lo Russo e Maria Teresa Vargas, entrambe portatrici di doti vocali e recitative di grande espressione. Poi ancora, Consiglia Licciardi che, nei suoi più di quaranta anni di carriera, è stata, oltre che voce partenopea esemplare, una vera e propria ricercatrice dell’anima del popolo napoletano Ed ancora: Emilio Ausiello che con il suo tamburo ha dato  voce alle percussioni mediterranee, offrendo ulteriore risonanza al battito ritmico della tarantella; poi Giovanni dell’Aversana che ha rincorso con la chitarra classica di cui è docente, gli stilemi originali della Canzone Napoletana; Salvatore Esposito, “l’uomo mandolino” che suona anche la Mandola e il Mandaloncello; maestro  che ha fondato l’Associazione Mandolinistica Napoletana, e che, con il gruppo I Popularia, è diventato componente stabile della Grande Orchestra Italiana di Renzo Arbore, inoltre Peppe Quinti che, giovanissimo, ha cominciato a suonare il basso e, che, diplomatosi al Conservatorio Martucci di Salerno, ha fatto della musica folk-jazz la sua ragione di vita.

Infine Giuseppe Licciardi, compositore arrangiatore, direttore d’orchestra, musicista che ha il popolare nel cuore a tal punto da offrire nuovi orizzonti a quella cultura campana autoctona e plebea di cui conosce intimamente le trame. Del resto, di Giuseppe Licciardi, fratello di Consiglia, sono tutte le musiche nonché i versi di ben quattro brani: Uno e ddoie; Ce steva ‘na vota; ‘A senza naso; ‘A pizzica ‘e Castiello.