Somma Vesuviana, la testimonianza della nipote del partigiano Aliperta: “Ricordiamo chi ha lottato per la libertà”

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Ferdinando Aliperta era mio zio, il fratello di mio padre ed in famiglia ne parlavamo perché con noi abitava anche il mio nonno paterno. Mio padre e mio nonno avevano relazioni molto amiche con quelle persone che hanno accolto mio zio. Tramite telefonate, lettere, un’intensa attività di ricerca sono stata in Valle D’Aosta e sono riuscita tramite l’Istituto Storico della Resistenza Valdostana ad avere documentazione storica davvero importante. Mio zio Ferdinando è morto per noi, per la nostra libertà. I giovani di oggi dovrebbero saperlo, conoscerlo”. Lo ha detto Maria Aliperta, nipote del partigiano Ferdinando Aliperta e sulla lapide che lo ricorda in presenza del sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno, accompagnato dagli assessori Rosalinda Perna e Ciro Cimmino, dal Vice Sindaco Sergio D’Avino e da Ciro Raia Referente Cultura dell’Anpi di Napoli, ha deposto una corona di alloro in occasione delle celebrazioni del 25 aprile.

“Oggi io dico a mio zio, guardando la sua foto: “Caro Zio grazie, pochi si ricordano di te”. Ora però c’è una lapide a ricordare mio zio in questo vicolo di un Borgo antico della nostra città e mio zio ha lottato per la libertà. Sono in contatto con l’Anpi nazionale e l’Anpi napoletana”, conclude Aliperta. A Somma Vesuviana sono ben gli 8 gli antifascisti ricordati, 7 le strade intitolate ed una lapide. Infatti le strade sono intitolate a:  Don MinzoniTurati,  G.AmmendolaGramsciMatteotti Gobetti , poi ci sono i due antifascisti locali di cui uno è Gino Auriemma e l’altro Ferdinando Aliperta che oltre ad essere antifascista è stato anche partigiano combattente. Ad Aliperta è dedicata una lapide.

Ferdinando Aliperta  è caduto a GRESSONEY-SAINT-JEAN , in Valle D’Aosta, dove c’è anche una lapide che lo ricorda ma i suoi resti mortali sono stati traslati a Somma Vesuviana qualche anno fa per una degna sepoltura nella terra natia.  Il tutto grazie al grande e tenace lavoro di ricerca ad opera della nipote professoressa Maria Aliperta. Ed ieri erano stati i giovani studenti musicisti della scuola Media San Giovanni Bosco – Summa Villa che ha anche l’indirizzo musicale a dare vita ad un momento unico, forte, emozionante, il primo di questa epoca segnata dal distacco. Non un WeBinar ma loro hanno scelto, sotto la guida del dirigente scolastico Ernesto Piccolo, la musica in quanto vero linguaggio universale. Ed allora nello slargo della scuola hanno unito canto, poesia, letteratura per testimoniare il loro amore per la Patria, per l’Italia.