“Dalle prime ore del giorno e per tutta la giornata di ieri, Somma Vesuviana è stata attraversata da centinaia di battenti diretti in pellegrinaggio al Santuario di Madonna dell’Arco. E’ un rito conosciuto nel Mondo, ritornato a pieno ritmo. Molteplici sono state le funzioni religiose in prossimità di chiese ma anche delle numerose cappelle situate al centro, in periferia ed anche nelle masserie di Somma Vesuviana. Siamo intanto pronti anche per i Riti della Montagna con il Sabato dei Fuochi. Riti che inizieranno già da subito, esattamente da Sabato 15 Aprile e si protrarranno fino al 3 Maggio con la salita al Santuario Mariano di Castello tra i più piccoli al Mondo e alla Cima del Monte Somma. Attesi turisti da tutta Italia e paranze di canto popolare provenienti da tutti i borghi pedemontani del Monte Somma”. Lo ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana nel napoletano.
Sabato dei Fuochi – Riti della Montagna a Somma Vesuviana, nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio, nel napoletano: balli, canti, tammurriate, pellegrinaggio al Santuario di Castello, l’affascinante canto “a figliola”, la serenata alla donna amata, la preparazione della pertica dal mattino presto, l’accensione dei fuochi in ricordo dell’eruzione del 1631.
“Inizia dunque il Sabato dei Fuochi, evento inaugurale della Festa di Castello, nota anche come Festa della Montagna. Una grande, meravigliosa, tradizione popolare che vede capitale Somma Vesuviana – ha dichiarato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – con la presenza di tutti i paesi e le genti dell’area vesuviana, dunque dei paesi della fascia pedemontana del Monte Somma. Il periodo dei festeggiamenti inizia e finisce con una corona di fuochi. Questi ultimi vengono accesi per celebrare il ritrovamento della testa lignea della Madonna del Castello, oggi esposta presso il Santuario Mariano di Santa Maria a Castello. La scultura originale della statua fu portata, a Somma Vesuviana, da Carlo Carafa nel 1622. Nel 1631, il paese fu colpito da un’importante eruzione del Vesuvio. La statua andò dispersa e i contadini la cercarono notte e giorno accendendo torce al fine di individuarla. Ecco, anche per questo motivo abbiamo i fuochi a simboleggiare quasi l’accensione di quelle torce. Da allora è nata la tradizione della Festa che culmina nel grande pellegrinaggio del 3 Maggio, quando migliaia di persone salgono in cima alla Montagna. Dal primo Sabato dei Fuochi che ha inizio subito dopo Pasqua, ogni comunità cittadina di ogni paese, ha un giorno prestabilito in cui sale al Santuario Mariano di Somma Vesuviana espletando i rituali della festa: la visita al Santuario, il sontuoso banchetto, i balli e le tammurriate, l’affascinante canto a figliola, la preparazione della pertica e, infine, sul far della sera, l’accensione dei fuochi. Tutte le fasi della festa sono cariche di simbolismi e si configurano come rappresentazioni moderne d’antichi riti praticati per conquistare il favore della divinità. Il banchetto, in particolare, appare legato ad arcaiche forme di religiosità tese ad assicurare un buon raccolto”.
Il 3 Maggio il rito della Pertica e la salita alla Croce sulla cima della montagna.
“Il rito della preparazione della pertica, che si pratica soprattutto il 3 maggio, ultimo giorno dei festeggiamenti consiste nel taglio di un giovane alberello di castagno che è successivamente liberato da tutte le fronde. In coincidenza di ciascun ramo tagliato si fa attenzione a lasciare una piccola sporgenza legnosa (curnecchia). Alle sporgenze così ottenute – ha proseguito l’Assessore Perna – dopo aver addobbato la pertica con fiori e rami di ginestra, si appendono piede e muso di vaccino lesso (‘o pere e ‘o musso), collane fatte di nocciole (‘a ntrita) o castagne (‘a nserta), l’immagine della Madonna di Castello (a’ fiurella) e fiocchi di carta crespata e colorata. Terminata l’opera, l’autore la porta a valle, dedicandola all’immagine della Madonna del Castello, ovvero regalandola alla propria compagna.
Altra caratteristica peculiare della festa è data dal fatto che l’ascesa al Monte, o al Santuario, costituisce raramente un’esperienza individuale. E’ con la paranza che si raggiunge il Santuario e successivamente si risale il Monte. Alcune comitive raggiungono all’alba la cima del Somma e ne discendono a notte alta, altre si distribuiscono tra i boschi e i profondi valloni che incidono i fianchi del vulcano.
La paranza dello Gnundo, così detta dal nome dello stradello montano su cui si sofferma ad invocare la divinità, si caratterizza per la capacità di conservare al meglio l’immenso patrimonio culturale contraddistinguente tutta la manifestazione. Per questa ragione essa fu invitata a partecipare, nel 1975, alle celebrazioni per il bicentenario della nascita degli U.S.A”.
Somma Vesuviana si prepara ad accogliere i Riti della Montagna con il Sabato dei Fuochi che avrà inizio esattamente Sabato 15 Aprile con la celebrazione che avverrà alla Cappella della paranza dello Gnundo in Montagna e al Santuario Mariano di Castello, poi i Riti proseguiranno tutti i giorni fino al 3 Maggio con la salita alla Cima della Montagna, l’Inno alla Madonna al Santuario Mariano tra i più piccoli al Mondo. Il tutto con gli strumenti musicali popolari.
Previste navette bus che costantemente collegheranno la parte pianeggiante del paese alla zona alta di Castello dove è situato il Santuario. Navette bus anche in occasione del Giro D’Italia dell’11 Maggio.
“Ancora una volta, come in occasione della processione del Venerdì Santo – ha affermato Mauro Polliere, Assessore alla Mobilità del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – c’è stato un impegno forte della Polizia Municipale che oggi, già dall’alba ha pattugliato tutti i principali incroci di passaggio dei battenti. Da Sabato 15 Aprile si svolgeranno, inoltre i Riti della Montagna che vedranno un flusso importante di persone andare verso la zona di Castello. Arriveranno paranze di canto popolare da tutta l’area vesuviana e la sera ci sarà la possibile discesa dei carri. L’impegno della Polizia Municipale, guidata dal Comandante Ciro Bruno sarà costante, come sempre. Inoltre per il 3 Maggio avremo ben due navette bus che per tutto il giorno collegheranno la parte bassa, centrale del paese con la zona alta di Castello, in Montagna fino al Santuario Mariano. Stiamo ultimando anche l’organizzazione che metteremo in campo in occasione del Giro D’Italia dell’11 Maggio. Anche per quel giorno metteremo a disposizione navette bus che partiranno dalla zona centrale del paese e garantiranno il collegamento fino alle aree pedemontane attraversate dal Giro D’Italia. Infatti sia in occasione della Festa del 3 Maggio e sia in occasione del Giro D’Italia prevediamo la chiusura al traffico a partire dalla salita di San Giovanni De Matha, dunque avremo una grande area a traffico limitato”.