Le indagini hanno preso il via dalla segnalazione da parte della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga dell’arresto in Cile di una donna poco più che ventenne, bloccata mentre stava trasportando circa 10 chili di cocaina. Gli investigatori locali hanno scoperto che la donna corriere avrebbe dovuto portare il carico su un volo di linea diretto in Italia.
I Carabinieri si sono messi sulle tracce del destinatario della droga, e lo hanno individuato in un uomo di nazionalità cilena residente nella Capitale e ritenuto il referente di un gruppo criminale specializzato nel traffico di cocaina.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la cocaina veniva rivenduta dai quindici arrestati “all’ingrosso” sul territorio italiano, in particolare nelle Province di Roma, Milano e Viterbo, ma anche con cessioni “al dettaglio” nei quartieri Alessandrino e Centocelle di Roma dopo accordi presi telefonicamente con i clienti, utilizzando espressioni in codice: ad esempio la cocaina veniva chiamata “panino”. Ad essere incaricate del delicato e rischioso compito del trasporto della droga erano perlopiù donne corriere che nascondevano la droga in bottiglie di bevande e di prodotti fito-terapici, oppure all’interno di ovuli ingeriti prima di salire a bordo di aerei di linea delle tratte Santiago del Cile – Lima – Roma.