NAPOLI – Un totale di 10 persone arrestate e altre 29 denunciate in stato di libertà: è il primo bilancio dell’operazione “Fumo del Vesuvio” condotta dal Comando provinciale carabinieri di Trieste e avviata a seguito di una serie di truffe perpetrate ai danni di anziani.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Trieste e tuttora in corso, sono iniziate nell’estate 2023. Un’ottantina i fascicoli aperti, mentre le truffe scoperte – come è stato spiegato oggi durante una conferenza stampa – sono per ora 38. Circa 150mila gli euro di proventi recuperati finora.
Dall’arresto di un uomo di 45 anni, di origine campana, gli investigatori sono riusciti a ricostruire il modus operandi, i vari passaggi e i vari ruoli del disegno criminale: viene individuata una zona da attaccare che gli “esattori”, ovvero chi preleva le somme dalle vittime, raggiungono nella prima mattinata. In quello stesso momento alcuni “centralinisti” (ubicati in località remote, in particolare nell’area campana) fanno telefonate a random finché una vittima cade nel tranello, convinta di parlare con un avvocato o un maresciallo dei carabinieri che gli chiede soldi per aiutare il figlio e il nipote nei guai. Gli esattori attendono indicazioni per raggiungere l’abitazione delle vittima e prelevare contanti e preziosi. Arrivano in città usando anche il treno e poi il taxi.
Le indagini, svolte anche con il coinvolgimento dell’Arma di Napoli, hanno quindi acclarato l’esistenza di una struttura piramidale con al vertice organizzatori, dando la sensazione di muoversi – spiegano i carabinieri – da un punto di vista investigativo, in un ambiente di criminalità organizzata. Da questi accertamenti è stato possibile scoprire e in alcuni casi prevenire truffe in tutto il Nord Italia.