Le indagini sono partite dall’inchiesta su una chat con contenuti pedopornografici e razzisti, ‘The Shoah Party’, risalente a due anni fa. In tutto 96 le persone censite in ‘gruppo politica’, prevalentemente minorenni. E sono 5 i minori ora denunciati a vario titolo per associazione sovversiva e istigazione a delinquere. Secondo quanto spiegato dai carabinieri i partecipanti alla chat “sebbene di idee politiche con accenti estremistici anche diametralmente opposte”, erano accomunati da “antisemitismo, discriminazione sessuale e odio razziale” e ritenendo l’uso della forza e della violenza “uno strumento necessario per l’affermazione del pensiero politico”.
Oggetto di particolare attenzione poi “le figure di alcuni utenti” “che hanno reiteratamente espresso la volontà di andare a combattere in Donbas”, alcuni dei quali tra l’altro “hanno evidenziato una buona conoscenza delle armi e dei materiali in uso agli eserciti, specialmente a quello russo, cui hanno unito lo studio del russo”. In tale contesto, si spiega, vvi è stata condivisione di materiale multimediale del tipo ‘Best Gore’, ovvero filmati concernenti esecuzioni capitali, torture smembramenti di corpi umani realizzati in teatri di guerra, realizzati ad opera di terroristi appartenenti all’Isis. Le indagini comunque hanno permesso «di escludere che tali soggetti abbiano messo in atto tali propositi, e evitato comunque che ciò potesse verificarsi». L’inchiesta ‘The Shoah Party’ aveva già portato alla denuncia di 25 persone di cui 20 minorenni. Altre 12 persone, per lo più minorenni, erano state poi denunciate per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico e istigazione a delinquere dopo la scoperta di un’altra chat, denominata ‘Utisticì.