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Sgombero e abbattimento della casa del boss, la Dda indaga sui ritardi della confisca

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ARZANO – Sono stati disposti lo sgombero e l’abbattimento della residenza abusiva di Giovanni Di Annicella, noto esponente del clan Moccia, detenuto in carcere dove sta scontando la condanna all’ergastolo.

L’immobile, un’abitazione di circa 180 metri quadrati occupata dalla famiglia di Di Annicella da dieci anni, era stato acquisito nel patrimonio comunale già nel 2016, due anni dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni camorristiche. Nonostante la confisca, l’edificio è rimasto occupato fino ad oggi. Le operazioni sono coordinate dagli agenti del Commissariato di Frattamaggiore, supportati dai Carabinieri della tenenza locale e dal Comando della Polizia municipale di Arzano, insieme ai vigili del fuoco e ai servizi sanitari. La Direzione Distrettuale Antimafia ha aperto un’indagine per chiarire come sia stato possibile che l’abitazione rimanesse ancora nella disponibilità della famiglia, nonostante i provvedimenti di confisca e il precedente commissariamento dell’amministrazione comunale. L’intervento è stato richiesto dall’Ufficio Ambiente e Patrimonio del Comune, in seguito anche a denunce e segnalazioni avanzate dall’associazione antimafia Antonino Caponnetto, che aveva informato il Procuratore Nicola Gratteri di presunte criticità nella gestione del patrimonio pubblico di Arzano. Nei prossimi mesi, si prevede inoltre l’abbattimento di un’altra abitazione abusiva legata al clan Amato-Pagano, situata in via Zanardelli.

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