CASERTA – Ci sarà un processo per l’omicidio di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa nel lontano 1996 nello studio dove lavorava, a Chiavari (Genova). Lo hanno deciso i giudici della Corte di Appello di Genova.
I magistrati hanno accolto il ricorso della Procura contro il proscioglimento di Anna Lucia Cecere, l’ex insegnante casertana accusata di essere l’assassina, del commercialista Marco Soracco, nel cui studio lavorava Nada, e dell’anziana madre Marisa Bacchioni. Gli ultimi due sono accusati di favoreggiamento.
Si arriverà forse a una verità giudiziaria sul delitto, un cold case su cui tre anni fa si erano riaperte le indagini grazie allo spunto di una criminologa. Era stata approfondita la figura della Cecere che, secondo l’accusa, avrebbe ucciso Nada Cella perché voleva prendere il posto di lavoro della giovane. Tutti e tre gli indagati si sono sempre dichiarati estranei alla vicenda.
“Nessuno ci ha condannato e affronteremo il processo. A oggi non è cambiato nulla rispetto a quando il gip aveva deciso per il proscioglimento”, ha dichiarato l’avvocato di Anna Lucia Cecere. “Continueremo sulla linea delle incongruenze, convinti della bontà degli elementi portati davanti al gip. Continueremo con determinazione perché per noi Cecere non c’entra”. “Non condivido la decisione dei giudici. Si andrà davanti a una corte d’assise e lì si vedrà. Ma il reato per Soracco era prescritto”, ha concluso il legale di Soracco e della madre.