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Scatta il maxi-sequestro: rivelato il “sistema” usuraio della Costiera

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Quest’oggi tra Castellammare di Stabia e Vico Equense i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno eseguito un sequestro ordinato dal Tribunale di Napoli su richiesta della Procura di Torre Annunziata, per accertamenti di natura patrimoniale.

Il provvedimento ha riguardato beni relativi a A. M., al momento detenuto in carcere a Poggioreale, e altre due persone. Le indagini, originariamente sviluppate dalla Compagnia Carabinieri di Sorrento, hanno fatto luce su di una articolata rete usuraria che, attraverso l’elargizione di prestiti a tassi di interesse esorbitanti, pari anche al 10% mensile, aveva messo in difficoltà diversi piccoli imprenditori della costiera sorrentina e dell’area stabiese, oggetto dell’attività criminale anche durante la prima fase della pandemia. Tramite intercettazioni telefoniche e testimoni, hanno permesso di ricostruire i meccanismi dei prestiti usurari nonché di rinvenire “pizzini” e veri e propri libri contabili nei quali erano riportati gli importi dei prestiti ed i nomi delle vittime.

In parallelo, ed al fine di colpire i patrimoni illecitamente acquisiti dagli indagati, personale del Nucleo Investigativo Carabinieri di Torre Annunziata aveva sviluppato una serie di accertamenti sul profilo patrimoniale dei nuclei familiari riconducibili agli indagati, in esito ai quali sono state riscontrate notevoli sperequazioni tra i redditi di ciascuno ed i beni e le liquidità nella disponibilità degli stessi, il che aveva consentito l’adozione del provvedimento di sequestro di un immobile con box di pertinenza, 23 rapporti finanziari (carte prepagate, conti correnti, depositi al risparmio, carte di credito, libretti di risparmio), 2 motocicli ed 1 autovettura.

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