Gli scarti tessili delle confezioni di Prato finivano nei capannoni in disuso anziché essere smaltiti correttamente.
Lo hanno scoperto i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Firenze all’esito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che ha emesso 25 avvisi di conclusione indagini a carico 19 persone e 6 aziende, ritenute responsabili a vario titolo di reati che vanno dalla associazione per delinquere finalizzata al compimento di un traffico organizzato di rifiuti prodotti dall’industria manifatturiera pratese, alla truffa e alla gestione illecita di rifiuti, concretizzatosi nell’abbandono degli scarti tessili pratesi all’interno di aree e capannoni in disuso, nelle province di Prato e Pistoia in Toscana, Verona, Padova, Vicenza e Rovigo in Veneto, fino ad arrivare a Salerno, in Campania.