L’ultima denuncia di Save the Children evidenza come le mamme con figli minorenni in Italia sono poco più di 6 milioni e, nell’anno della pandemia, molte di loro sono state penalizzate nel mercato del lavoro, a causa del carico di lavoro domestico e di cura che hanno dovuto sostenere durante i periodi di chiusura dei servizi per l’infanzia e delle scuole. Su 249mila donne che nel corso del 2020 hanno perso il lavoro, ben 96mila sono mamme con figli minori.
Tra le 96mila mamme che hanno perso l’impiego, 4 su 5 hanno figli con meno di cinque anni. Sono quelle mamme che a causa della necessità di seguire i bambini più piccoli, hanno dovuto rinunciare al lavoro o ne sono state espulse. D’altronde la quasi totalità (90mila su 96mila) erano già occupate part-time prima della pandemia.
Lo “shock organizzativo familiare” causato dal lockdown, secondo le stime dell’Istat, avrebbe travolto un totale di circa 2,9 milioni di nuclei con figli minori di 15 anni in cui entrambi i genitori (2 milioni 460mila) o l’unico presente (440mila) erano occupati. Lo “stress da conciliazione”, in particolare, è stato massimo tra i genitori che non hanno potuto lavorare da casa, né fruire dei servizi (formali o informali) per la cura dei figli: si tratta di 853 mila nuclei con figli 0-14enni, nello specifico 583mila coppie e 270mila monogenitori, questi ultimi in gran parte (l’84,8%) donne.