La Campania vieta di tenere gli animali legati alla catena. E’ stato approvato su proposta del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, l’emendamento sul divieto di detenzione di animali alla catena. L’emendamento prevede una sanzione da 300 a 2.000 euro per chi detiene i cani o altri animali d’affezione alla catena o ad altro strumento di contenzione similare. Il divieto è già previsto dalla vigente legge (art, 9, comma 3 della legge regionale 3/2019) ma era rimasta solo una norma di principio non essendo fornita della sanzione a carico dei contravventori.
Legare un cane o un animale ad una catena è ancora legale in gran parte d’Italia. Lo rivela il Rapporto “Verso il divieto di tenere i cani legati alla catena”, realizzato dalla startup Green Impact e dalla ong contro il randagismo Save the Dogs and Other Animals.
Con l’aiuto di una serie di infografiche il rapporto passa in rassegna tutte le regioni italiane e si scopre che alcune hanno approvato il divieto assoluto di tenere un cane a catena, (Umbria e Campania), mentre altre sono totalmente prive di una regolamentazione (Liguria, Sicilia e Basilicata), mentre altre ancora – Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo e Puglia – vietano la catena ma con alcune deroghe, non sempre chiare e ben circostanziate. Lo sguardo del Rapporto si allarga poi all’Europa, dove spiccano gli esempi positivi di Austria e Svezia, guarda caso proprio due paesi dove Save the Dogs ha attivato partnership per i propri programmi di adozione internazionale.