“In ordine al Bando di gara nazionale per la fibra ottica si proceda con le dovute specifiche del MISE che salvaguardino la ricerca e la qualità della fibra prodotta in Italia contro il prodotto di importazione cinese o sarà mobilitazione”. Lo ha dichiarato Luigi Ulgiati, Vice Segretario Generale dell’UGL.
“Come se non bastassero gli effetti della pandemia, che ha trascinato la quasi totalità dei settori produttivi italiani in una grave crisi – prosegue il sindacalista – ci troviamo a constatare con estremo imbarazzo, che il Ministero dell’Innovazione Tecnologica e della Digitalizzazione, piuttosto che privilegiare nel bando di gara nazionale della fibra ottica un prodotto di elevata ricerca e qualità come quello prodotto negli stabilimenti della FOS (Prysmian spa) di Battipaglia, ha invece optato per una fibra di media o scarsa qualità, importata dalla Cina, che come primo effetto dirompente metterebbe da subito a rischio ben 300 posti di lavoro dell’azienda specializzata nella produzione di fibra ottica ed altri 600 dall’indotto.
Riteniamo che la produzione della fibra ottica italiana, debba essere considerata un asset strategico per l’Italia al pari degli altri Paesi Europei, i quali indicano la fibra Prysmian nei loro bandi di gara, proprio a tutela dell’indotto. Non risulta certo difficile – rileva Ulgiati – comprendere perché gli investimenti della Prysmian si sposteranno al di fuori del nostro Paese dato che si predilige inspiegabilmente la fibra ‘Made in China’ con la conseguenza di lasciare a casa centinaia di lavoratori in un territorio già molto sofferente. Non accetteremo che il bando di gara della fibra ottica nazionale non preveda l’assoluta salvaguardia dei posti di lavoro della FOS Prysmian e siamo pronti da subito a dare seguito ad iniziative di mobilitazione – conclude il sindacalista – qualora il Governo non intervenga dando garanzie in merito e indicando le specifiche sul ministero competente.”