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Salerno, Alfieri agli arresti da più di 100 giorni e il Pd solo ora rompe il silenzio: “Dimettiti”

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SALERNO – Si aprirà il prossimo 4 febbraio il processo per corruzione e turbativa d’asta che vede imputato il presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri.

Il politico deluchiano è agli arresti da più di 100 giorni (prima nel carcere di Fuorni ed ora ai domiciliari) eppure non sembra avere alcuna intenzione di dimettersi dagli incarichi istituzionali (seppure la Prefettura di Salerno lo aveva sospeso da entrambi). Ora ad intervenire è il commissario regionale del Partito democratico della Campania, Antonio Misiani.

Il leader dem, per la prima volta dopo più di tre mesi dallo scandalo giudiziario che ha travolto Alfieri, ha dichiarato nelle ultime ore che il “pupillo” del governatore della Campania Vincenzo De Luca, dovrebbe dimettersi.

“Alfieri dovrebbe dimettersi per le stesse ragioni di opportunità che sono sotto gli occhi di tutti e per le quali si sono dimesse altre figure istituzionali coinvolte in altre inchieste”. A dirlo Antonio Misiani, commissario regionale del Partito democratico. Per la prima volta un esponente Dem interviene sulla vicenda di Franco Alfieri.

L’affondo di Iannone (Fdi): “Una vergogna, Provincia e Comune sequestrati”

“Ci sono voluti oltre 100 giorni per far dire al Pd, attraverso il Commissario Regionale Misiani, che Alfieri si deve dimettere. Una vergogna che da oltre tre mesi siano sequestrati la Provincia di Salerno e il Comune di Capaccio-Paestum”. Questa la replica del senatore salernitano Antonio Iannone.

“Spero che questa dichiarazione, anche tardiva, non sia una lavata di faccia sapendo che Alfieri non si dimetterà. Nel caso in cui Alfieri non voglia accogliere l’invito del suo Commissario Regionale allora Misiani dovrebbe chiedere ai consiglieri provinciali e comunali delle maggioranze della Provincia di Salerno e del Comune di Capaccio Paestum di dimettersi in massa per determinare lo scioglimento di questi Enti e farli tornare ad elezioni. Vediamo se Misiani ed il Pd dopo aver fatto opera tardiva riusciranno a fare almeno un’opera completa”.

“Se questo non dovesse avvenire sarà solo ipocrisia politica perché sulle responsabilità giudiziarie ci diranno i processi ma esiste già da oltre tre mesi un grave danno ai cittadini con due Enti locali importanti decapitati e sequestrati per ignavia del Pd nazionale e strafottenza del Pd locale” conclude il parlamentare di Fratelli d’Italia”.

L’inchiesta

La Procura di Salerno ha disposto il giudizio immediato per Alfieri, la sorella Elvira, gli imprenditori Alfonso D’Auria e Vittorio De Rosa, il tecnico comunale Carmine Greco e Andrea Campanile, membro dello staff di Alfieri.

L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza di Eboli, ha portato all’arresto di Alfieri il 3 ottobre scorso, con successiva detenzione nel carcere di Fuorni e poi il trasferimento ai domiciliari dopo circa un mese. Gli indagati dovranno rispondere di corruzione e turbata libertà degli incanti. Sono accusati di presunte irregolarità nelle procedure di affidamento di lavori pubblici, in particolare due appalti per la pubblica illuminazione banditi dal Comune di Capaccio Paestum e assegnati alla Dervit Spa che sarebbe riconducibile alla famiglia di Alfieri. (Nella foto Franco Alfieri ed il presidente della Regione, Vincenzo De Luca)

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