CASALUCE – Ricostruiti in aula gli atti persecutori subiti dal sacerdote del santuario di Casaluce. Davanti al Tribunale di Napoli Nord si celebra il processo a carico del maresciallo delle Fiamme gialle Giuseppe Carione, ex presidente del Comitato festeggiamenti della Madonna di Casaluce.
Oggi ha deposto Mario Comella, priore della Confraternita dei Celestini, che ha raccontato tutte le vicende subite dal sacerdote del Santuario di Casaluce messe in atto dal maresciallo della Guardia di finanza. Poi è stato sentito il funzionario della Soprintendenza di archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, l’ingegnere Oreste Graziano che ha parlato dei tanti esposti ricevuti dal suo ufficio a firma Carione contro il parroco. I due testimoni sono stati Interrogati dal pubblico ministero, dai legali della parte civile, gli avvocati Gaetano Crisileo e Raffaele Crisileo e dal difensore del maresciallo Carione l’avvocato Alfonso Quarto. Il sacerdote è stato vittima di stalking da parte del sottufficiale anche a mezzo di manifesti diffamatori contro di lui affissi per la città di Casaluce che crearono sconcerto nei concittadini. Inoltre Carione inviò esposti a sua firma al Prefetto, al Questore, al Sindaco di Casaluce, alla Sovraintendenza delle Belle Arti, ai Carabinieri di Teverola, al Vescovo di Aversa; tutti esposti trasmessi anche alla Procura della Repubblica di Napoli Nord e puntualmente archiviati. Tutte le condotte persecutorie, secondo il capo d’imputazione, sono state poste in essere per un lungo lasso di tempo dal maresciallo ai danni del sacerdote, che, oramai sfinito lo costrinsero a rivolgersi ai medici e alla fine a denunziare alla magistratura il maresciallo tramite gli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo che nel processo si sono costituiti parte civile.