Con l’applicazione mobile “We Fai” e una guida pratica multilingue dedicata ai lavoratori è partita oggi la nuova iniziativa della Fai-Cisl per sensibilizzare imprese, operai e studenti verso la cultura della prevenzione. A presentare oggi a Roma la campagna “Fai più sicurezza” è stato il Segretario generale Onofrio Rota: “Nonostante i progressi fatti, soprattutto grazie alla bilateralità – ha detto il sindacalista – nell’agroalimentare e nei lavori ambientali registriamo ancora troppi lavoratori in nero, fenomeni di caporalato, irregolarità sull’orario di lavoro, violazioni penali o amministrative, che riguardano il trasporto dei lavoratori oppure direttamente la loro salute e sicurezza, inoltre rimangono alti gli incidenti mortali e crescono le denunce di malattia professionale.
Con la nostra campagna, che coinvolgerà entro fine marzo già 100 mila braccianti su un milione in fase di domanda della disoccupazione agricola – ha spiegato Rota – contiamo di avviare un’azione divulgativa costante per tutto il 2023, che proseguirà anche con presidi aziendali, assemblee, seminari e corsi di formazione, manifestazioni e flashmob, coinvolgimento delle istituzioni e delle scuole in tutti i territori”.
Con 909 morti sul lavoro da gennaio ad ottobre 2022, e 9 ispezioni su 10 che rilevano gravi irregolarità nelle imprese, la sicurezza rimane una priorità per il sindacato. “Continueremo a sensibilizzare i più giovani perché saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani”, ha detto Rota rivolgendosi agli oltre 60 ragazzi protagonisti della giornata, provenienti dall’Iss Leonardo da Vinci di Maccarese.
Tre le parole chiave individuate dagli studenti per affrontare la piaga degli infortuni: tecnologia, innovazione, tutele. Concetti che sono emersi anche nelle testimonianze di alcuni lavoratori e di responsabili della sicurezza in azienda, cui è seguita una tavola rotonda moderata dalla giornalista Rai Monica Setta, con Gigi Petteni, Presidente Inas, Franco Bettoni, Presidente Inail, Alessandro Glisenti, Presidente Ebs Industria Alimentare, Roberto Caponi, Presidente Eban, Orazio Parisi, Direzione centrale Ispettorato Nazionale del Lavoro e Luigi Sbarra, Segretario Generale della Cisl.
“La sicurezza sul lavoro – ha detto Sbarra – è una battaglia comune: dobbiamo vincerla insieme alle istituzioni ed al mondo delle imprese perché un lavoro ben contrattualizzato e sicuro oltre a rappresentare un fatto di civiltà, migliora la reputazione delle aziende, aumenta la produttività e la qualità del lavoro”.
“Un passo importante – ha annunciato il leader della Cisl nella nota stampa – vogliamo farlo il 12 gennaio quando si aprirà il confronto con il governo su salute e sicurezza, una conquista che non era affatto scontata e che capitalizza il pressing intransigente e responsabile di queste settimane della Cisl. La sicurezza per noi rimane una delle priorità del Paese. È irrimandabile una svolta e ci fa davvero piacere che il tema sia messo in cima all’ordine del giorno dell’azione del governo. Servono più ispettori e medici del lavoro, un migliore coordinamento tra gli enti, una patente a punti da collegare agli appalti per qualificare le imprese, bisogna poi rilanciare prevenzione, formazione, innovazione, ricerca e tecnologie e reinvestire il ‘tesoretto’ Inail per migliorare rendite e prestazioni, ed occorre anche inasprire sanzioni e pene, estendendo la disciplina della Legge 199 agli altri settori”, ha detto Luigi Sbarra.