Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha presenziato alle Fosse Ardeatine a Roma nel ricordo delle 335 vittime dell’eccidio nazista, in occasione della cerimonia di commemorazione del 77esimo anniversario della strage e del riconoscimento delle vittime Marian Reicher e Eric Tuchman. Il capo dello Stato ha deposto una corona di alloro e ha visitato il Mausoleo dove furono uccise le vittime.
Quello delle Fosse ardeatine, è stato uno degli episodi più violenti della resistenza di Roma all’occupazione tedesca durante la Seconda guerra mondiale. Il comando tedesco, per rappresaglia contro un attentato partigiano subito che provocò la morte di 33 soldati, ordinò la fucilazione di 10 italiani per ogni tedesco ucciso. Il 24 marzo 1944 i tedeschi, guidati da H. Kappler, ufficiale delle SS, comandante della polizia tedesca a Roma, trasportarono presso la cava di tufo situata tra le catacombe di Domitilla e di s. Callisto sulla via Ardeatina, ben 335 fra detenuti politici civili e militari, ebrei o semplici sospetti e li trucidarono. Il massacro fu reso noto solo a esecuzione avvenuta. Qualche giorno dopo, fecero saltare con la dinamite le volte della galleria per ostruire l’accesso alla cava. Dal 1949 un sacrario costruito sul luogo dell’eccidio, meta di continui pellegrinaggi, ne custodisce la memoria.
“Oggi ricordiamo la strage delle Fosse Ardeatine, simbolo della brutalità dell’occupazione nazista di Roma. Anche quest’anno non potremmo riunirci in cerimonie commemorative, ma la giornata di oggi, che segna una pagina dolorosa e drammatica nella storia del nostro Paese, impone una riflessione sull’importanza della libertà e della salvaguardia della nostra democrazia. Questi valori devono essere preservati come un bene inestimabile e mai dati per scontati, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo”, dichiara la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello.