“Lunedì 21 Novembre firmeremo la Carta dei Comuni Custodi delle Aree Costiere Mediterranee. E’ nato il Comitato promotore della Carta e Lunedì la prima firma con i Comuni Italiani. L’obiettivo è riconquistare il paesaggio della Macchia Mediterranea e dunque mettiamo in campo con i Comuni un programma di Tutela ed Educazione Ambientale mirato a sensibilizzare istituzioni e cittadini alla conservazione degli ecosistemi dunali presenti lungo le coste mediterranee. Vogliamo arrivare anche ad una firma congiunta con l’ANCI. Lunedì iniziamo direttamente con quei comuni che hanno già deliberato la loro adesione. Sono comuni del Nord, del Centro e del Sud. E’ fondamentale che aderiscano anche i Comuni di Montagna, in quanto la tutela delle Coste è connessa alla tutela del patrimonio ambientale interno”. Lo ha annunciato Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale.
Siamo dinanzi all’inizio di una vera rivoluzione: “Con la firma di Lunedì i sindaci si impegnano a : vietare la costruzione di qualsiasi manufatto stabile che possa incidere sull’equilibrio tra la duna e la spiaggia antistante; rimuovere i rifiuti inorganici manualmente – ha dichiarato Aleandro Tinelli, Vice Presidente della SIGEA – Lazio – cercando di asportare meno sedimento possibile, usando quelli organici per una migliore difesa invernale dei litorali; realizzare sistemi d’accesso, prevalentemente in legno, sopraelevati rispetto alla quota del sistema dunale attraversato individuando punti di osservazione strategici; promuovere un turismo sostenibile, regolando l’accesso e contingentandone le attività; creare una cartellonistica informativa, educativa e motivazionale; organizzare percorsi ludico-didattici per le scuole e i fruitori dell’arenile; monitorare il sistema spiaggia – duna, vegetazione – fauna, con cadenza almeno stagionale: proteggere con sistemi naturali le specie di fauna e di flora a rischio, evitando l’introduzione di specie esotiche; adottare interventi di contrasto dell’erosione costiera a difesa degli arenili senza ricorrere alla realizzazione di opere rigide; realizzare, qualora necessari, interventi di ripascimento con sedimenti compatibili dal punto di vista granulometrico, cromatico e composizionale; promuovere interventi di recupero ambientale e rinaturazione usando ecotipi locali ; istituire corsi di educazione e tutela ambientale e formare guide esperte sui sistemi dunali.
I Sindaci, consapevoli dell’importanza della presenza delle formazioni di duna costiera per l’ecosistema e la qualità della vita, si impegnano infine a garantire una corretta gestione delle risorse naturali e delle coste sabbiose utilizzando le metodologie indicate nelle Linee Guida del progetto “LIFE REDUNE Restoration of dune habitats in Natura 2000 sites of the Veneto coast LIFE16 NAT/IT/000589” e dunque con una fruizione turistica sostenibile e con la corretta gestione per la conservazione a lungo termine degli ecosistemi dunali”, allegate alla Carta che firmeremo Lunedì 21 Novembre”. Ore 10 di Lunedì 21 Novembre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Albero: firma della “Carta dei Comuni custodi delle Dune Costiere Mediterranee”, briefing stampa e firma presso la prestigiosa sede della SIGEA /FIDAF in Via Livenza 6, Roma.
“Tale necessità di tutela, particolarmente sentita nei Comuni costieri, è orientata ad attuare una gestione ecosostenibile degli arenili finalizzata a contrastare le minacce provenienti dagli impatti antropici negativi e gli abusi legati al sovra – sfruttamento di questi ecosistemi. Il positivo riscontro ottenuto tra singoli cittadini – ha affermato Giovanni Mattias, biologo, Portavoce della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee – enti privati e pubblici, associazioni ambientaliste e comitati di tutela ambientale, fa maturare l’idea di intestare ai Comuni un impegno di Tutela, Informazione, Educazione e Comunicazione del bene Duna Costiera Mediterranea, seguendo il percorso ideale già posto in opera dal Comitato promotore della Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea. E’ sorto così un movimento culturale di elaborazione e confronto sul tema, con incontri in modalità mista online e dal vivo, presso sedi istituzionali ed Università nei comuni di Venezia, Roseto degli Abruzzi, Pachino, Cagliari, Lecce, Messina, Cerveteri. Contestualmente, è iniziato il lavoro di stesura della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, ossia di quel documento che i firmatari assumeranno l’impegno di adottare e rispettare”.
Ma ecco alcuni contenuti della Carta. “Partendo dalla Convenzione Europea del Paesaggio adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a Strasburgo il 19 luglio 2000, che è stata aperta alla firma degli Stati membri dell’organizzazione a Firenze il 20 ottobre 2000, dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), che riconosce il paesaggio espressivo di identità e ne garantisce la tutela e la conservazione relativamente a quegli aspetti – ha affermato Francesco Cancellieri, Responsabile Nazionale Aree Protette ed Eco – Regioni della Società Italiana di Geologia Ambientale – e caratteri che costituiscono rappresentazione materiale e visibile dell’identità locale e nazionale, in quanto espressione di valori culturali, impegnando lo Stato, le Regioni, gli altri Enti pubblici territoriali ai principi di uso consapevole del territorio e di salvaguardia delle caratteristiche peculiari al fine di preservare, tutelare, valorizzare e tramandare alle future generazioni l’identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio, con la relativa biodiversità locale ed infine dal Protocollo sulle Gestione integrata delle zone costiere (ICZM, Integrated Coastal Zone Management), firmato dalle parti coinvolte a Madrid nel gennaio 2008, quale strumento innovativo inserito dalla legislazione ambientale europea. Il 21 Novembre, in Italia, firmeremo la Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee.
La Carta pone l’importanza strategica della “DUNA” come: 1) elemento geomorfico in sé caratterizzante il paesaggio delle coste del Mediterraneo, 2) habitat per biocenosi e fitocenosi endemiche e spesso esclusive delle singole aree, 3) sistema di protezione dell’entroterra, di controllo dell’erosione costiera e di salvaguardia della qualità della spiaggia, nonché 4) elemento socialmente attrattivo per finalità educative, ludiche e sociali in senso stretto. Come riporta la nota stampa, con la firma della Carta SI RICONOSCE che i sistemi dunali costieri hanno una valenza primaria dal punto di vista geomorfologico, ecologico, paesaggistico e socioeconomico pur essendo tra gli ambienti più vulnerabili e minacciati di scomparsa a livello mediterraneo e mondiale, anche per effetto del cambiamento climatico. Che le spiagge rappresentano morfologie di transizione, in “equilibrio dinamico”, tra mare e terra, e sono influenzate dal regime dei venti, delle onde e delle correnti che ne determinano acclività, forma, caratteristiche sedimentologiche e tendenze evolutive”.