Si è svolto a Roma, presso la Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza, un incontro tra il prefetto Vittorio Rizzi, vicecapo della Polizia e una delegazione di Media Freedom Rapid Response (Mffr). L’incontro era finalizzato a sviluppare un sistema efficace e coordinato di risposte sul tema della libertà di stampa nell’Unione Europea.
Il prefetto Rizzi, in qualità di presidente dell’Organismo permanente di supporto al “Centro di Coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”, per l’occasione, ha illustrato le attività curate dal “Centro di Coordinamento”, presieduto dal ministro dell’Interno, e quelle dell’“Organismo permanente di supporto”.
Il Prefetto ha evidenziato come i casi connessi al fenomeno siano aumentati negli ultimi anni e ha ribadito che tale ascesa è da ricondurre anche all’azione di sensibilizzazione svolta nei confronti dei cronisti affinché denuncino senza remore alle Forze di polizia ogni atto intimidatorio subito.
Nel corso dell’incontro è emerso come una parte sempre più rilevante degli eventi viene consumata attraverso i social network e che il fenomeno riguarda, in gran parte, le giornaliste: un atto su dieci è riconducibile alla criminalità organizzata. Le regioni in cui si registrano maggior numero d’intimidazione sono il Lazio, la Lombardia, la Toscana, la Sicilia e l’Emilia Romagna.