Rizzo ( Vice Pres. Nazionale Archeoclub d’Italia) : “Almeno 60 saranno le chiese e 50 i borghi, dove Domenica 8 Maggio, con l’ausilio dei volontari di Archeoclub D’Italia, sarà possibile ammirare il patrimonio artistico. In alcuni casi si tratta di un patrimonio non accessibile al grande pubblico, di grandi autori, di chiese rurali.
In Sicilia un progetto – pilota, sperimentale a livello nazionale mette insieme ben 18 chiese, 8 borghi, ma che hanno opere dello stesso artista del ‘ 500! Seguendo il percorso segnato dalle sculture di Francesco del Mastro, artista carrarese del ‘500, andremo nello stesso giorno da Cefalù a Caltavuturo, da Gangi a Geraci Siculo, da Petralia Soprana e Sottana a Polizzi Generosa e San Mauro Castelverde!”.
Tanti gli eventi anche nelle Marche con un vero viaggio nelle chiese rurali, per ammirare capolavori italiani del ‘500, del ‘600, del ‘700, alcuni spesso chiusi al grande pubblico! Ed in Sicilia il progetto – pilota sperimentale che creerà un itinerario mettendo insieme 8 borghi e 18 chiese diverse!
“Più di 60 chiese d’Italia, faranno conoscere il loro patrimonio artistico. In alcuni casi saranno aperture straordinarie. La 28esima edizione di “Chiese Aperte” voluta ed organizzata da Archeoclub D’Italia in collaborazione con le rispettive diocesi, offrirà a tutti la possibilità di conoscere il patrimonio artistico anche di chiese chiuse.
Numerosi gli eventi come ad esempio in Abruzzo dove vedremo la chiesa di Sant’Antonio de Nardis a L’Aquila, ma anche la chiesa rurale di Bolognano Vado del Ceraso nel Comune di Tocco da Casauria, in provincia di Pescara. Ed ancora a Cepegatti la chiesa di San Rocco, a Catignano la chiesa della Natività di Maria Santissima nota come Sant’Irene, a Pianella le chiese di Sant’Antonio Abate e di San Domenico, a Rosciano la chiesa di San Nicola e la chiesa di Santa Maria Assunta o Theotokos, a Guardiagrele nei pressi di Chieti, visiteremo il patrimonio artistico della chiesa di Santa Lucia de Strada, a Sulmona la chiesetta di San Gennaro di Pratola Peligna. Non pochi gli eventi organizzati dalla neonata sede Integrata dello Stretto Calabria/Sicilia. A Reggio Calabria si potrà visitare il patrimonio artistico della chiesa di S. Pietro Apostolo, a Messina la chiesa di Santa Maria di Mili. C’è anche la Campania con eventi a Torre Annunziata, visita al Santuario dello Spirito Santo, ad Avellino per vedere la Chiesa di S. Maria del Rifugio, oggi S. Anna e Castellammare di Stabia con le chiese di San Francesco e San Giacomo Maggiore in Quisisana. Si tratta di due tra i luoghi di culto più belli della città. La breve distanza tra i due siti consentirà di creare un percorso culturale che unirà la zona collinare al Centro Antico lungo la strada che veniva percorsa dai Re per raggiungere la dimora Reale di Quisisana. Ed anche il Lazio sarà parte di “Chiese Aperte” con Cassino per la chiesa extraurbana Santa Scolastica del Riparo e Terracina per ammirare il patrimonio storico ed artistico della chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte, della del Purgatorio”. Lo ha annunciato Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia e Referente Nazionale “Chiese Aperte”
“Tantissimi gli eventi nelle Marche con la partecipazione di ben 9 borghi. Ad esempio visiteremo le chiese di Carassai, in provincia di Ascoli Piceno ed ancora di Civitanova Marche come quella di Santa Maria delle Grazie. Domenica 8 Maggio visite anche alla chiesa extraurbana di Santa Maria a Terme a Comunanza, sempre nei pressi di Ascoli Piceno, alla chiesa di San Niccolò e alla chiesa di San Giovanni Battista a Marca di Camerino ed ancora alla ex – chiesa di San Sebastiano fuori le mura, presso il borgo di Belforte del Chienti. A Montegiorgio vedremo il patrimonio culturale ed artistico della chiesa di Santa Maria delle Grazie, in frazione di Castello di Cerreto – ha continuato la Rizzo – a Morrovalle visiteremo la chiesa di Sant’Agostino, a Ripatransone il Duomo San Gregorio Magno, a San Severino Marche la chiesa di Santa Maria delle Vaccareccie. Ci sarà anche la Puglia con la chiesa di Santa Maria Greca a Corato e la chiesa di San Bernardino a Molfetta, con annesso Convento dei Minori Osservanti. Ben 23 saranno le chiese in Sicilia. Ad esempio, Domenica 8 Maggio, con i volontari di Archeoclub D’Italia potremo vedere i capolavori che si trovano ad Agrigento, presso la chiesa di Maria SS. del Buon Consiglio a Porto Empedocle, nelle chiese di San Lorenzo, Sant’Antonio Abate, della Madonna delle Grazie ad Aidone – Morgantina. Massiccia sarà la partecipazione del territorio del Parco Nazionale delle Madonie con la Cattedrale di Cefalù, le chiese dell’Annunziata, sempre a Cefalù ed ancora di quella Madre dei Santi Pietro e Paolo, della Badia, di Santa Maria di Gesù a Caltavuturo, la chiesa Madre di San Nicolò a Gangi, di Santa Maria La Porta a Geraci Siculo, dei Santi Pietro e Paolo e di Santa Maria di Loreto a Petralia Soprana. L’8 Maggio visiteremo ed ammireremo il patrimonio storico – artistico delle chiese di Maria SS. Assunta, Santa Maria alla Fontana, della Trinità alla Badia di Petralia Sottana, della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta a Polizzi Generosa, della Chiesa di Santa Maria de’ Francis e della chiesa Madre di San Giorgio a San Mauro Castelverde. Eventi straordinari anche a Lentini per ammirare il patrimonio artistico della chiesa di San Francesco di Paola, a Paternò per la chiesa di San Marco, la chiesa di San Giacomo Apostolo Maggiore e la chiesa di Cristo al Monte”.
In Sicilia ci sono ben 8 chiese, in 8 comuni che hanno 8 opere dello stesso artista e di un artista non siciliano. Si tratta dello scultore toscano Francesco Del Mastro, risalenti al periodo che va dal 1510 al 1535. Chiese Aperte, manifestazione nazionale di Archeoclub D’Italia, in programma l’8 Maggio, offrirà l’opportunità di compiere, dal vivo, un’escursione lungo questi 8 borghi delle Madonie. Dunque tante storie diverse in un’unica storia!
Ben 8 borghi si uniscono, in Sicilia, con la collaborazione del Servizio Pastorale Turismo, Tempo Libero, Sport e Apostolato del Mare, e il Patrocinio della Diocesi di Cefalù, per dare vita ad una grande opportunità: aprire al pubblico la visione delle opere realizzate dallo scultore carrarese Francesco del Mastro nella Diocesi di Cefalù tra il 1510 e il 1535. Il tema scelto è strettamente collegato alle attività di conoscenza e divulgazione del patrimonio storico artistico del territorio, promosse dall’associazione Archeoclub D’Italia in questi anni e confluite nel libro “Ta Archàia. Esperienze di divulgazione culturale a cura dell’Archeoclub d’Italia sede di Cefalù” e si incentra sul contributo scientifico che lo storico dell’arte prof. Giuseppe Fazio, ha dedicato alla figura dello scultore toscano Francesco Del Mastro. Lo studioso, attraverso una puntuale ricognizione documentaria e una attenta lettura stilistica, ha attribuito all’artista un gruppo di opere presenti nelle chiese della Diocesi e ha definito e collocato la sua attività nell’Isola e nelle Alte Madonie, tra il 1510 e il 1535”.
Dunque e per la prima volta nasce un itinerario incentrato sulla visita alle chiese, al cui interno ci sono le sculture dell’artista carrarese del ‘500.
Ben 18 chiese al cui interno sarà possibile ammirare opere diverse ma dello stesso artista del ‘500! Cattedrale, l’Annunziata, Santuario di Gibilmanna a Cefalù, Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, Badia e Santa Maria di Gesù a Caltavuturo, Chiesa di San Cataldo e Chiesa Madre di San Nicolò a Gangi ed ancora Chiesa di Santa Maria La Porta a Geraci Siculo, Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, Loreto e Chiesa Madre, Chiesa di San Giovanni Battista, Santa Maria della Fontana e Chiesa della Trinità Badia a Petralia Sottana, Chiesa di Santa Maria Assunta a Polizzi Generosa, Chiesa di Santa Maria De Francis e Chiesa Madre di San Giorgio a San Mauro Castelverde.
“Seguendo il percorso segnato dalle sculture di Francesco del Mastro da Cefalù a Caltavuturo, da Gangi a Geraci Siculo, da Petralia Soprana e Sottana a Polizzi Generosa e San Mauro Castelverde – ha continuato Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia e Referente Nazionale “Chiese Aperte” – la manifestazione Chiese Aperte, ci dà l’opportunità anche quest’anno di conoscere un importante e inedito tassello della Storia dell’Arte delle Madonie e di riflettere sull’interessante tema della mobilità degli artisti e delle maestranze che nei secoli hanno attraversato e arricchito il nostro territorio. Il programma della manifestazione “Chiese aperte 2022” prevede una prima parte dedicata alla conoscenza dell’artista e delle sue opere madonite, che sarà oggetto di una conferenza del prof. Giuseppe Fazio dal titolo: “Uno scultore carrarese sulle Madonie. L’attività siciliana di Francesco del Mastro tra il 1510 e il 1535”, e una seconda parte dedicata alla fruizione pubblica delle chiese diocesane che ne custodiscono al loro interno le opere. I Comuni della Diocesi che saranno coinvolti nella manifestazione sono: Cefalù; Caltavuturo; Gangi; Geraci Siculo; Petralia Soprana; Petralia Sottana; Polizzi Generosa e San Mauro Castelverde. Le chiese che fanno parte di questo “itinerario” saranno aperte al pubblico nella giornata di domenica 8 maggio dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00 e grazie ai volontari di Archeoclub D’Italia, tutti i cittadini verranno accompagnati nelle visite”.
Cosa è l’evento nazionale “Chiese Aperte” dell’8 Maggio e perché Archeoclub D’Italia, da ben 28 anni organizza Chiese Aperte?
“La nostra “storica” manifestazione nazionale delle “Chiese Aperte” è giunta quest’anno alla sua XXVIII edizione.
Dal 1994 l’iniziativa continua a riscuotere parecchio successo all’interno delle comunità locali, da noi sempre coinvolte nelle tante iniziative dedicate alla conoscenza dell’immenso e capillarmente diffuso patrimonio ecclesiale del nostro territorio nazionale: quella “conoscenza” che senza sosta la nostra Associazione promuove da cinquant’anni, con la consapevolezza che solamente per suo tramite si possa promuovere e praticare la tutela e la conservazione dei nostri beni culturali.
I progetti sviluppati dalle molte sedi locali nell’ambito della manifestazione “Chiese Aperte” sono stati molteplici e diversificati negli anni: progetti volti sia alla conoscenza dei beni architettonici cultuali sia alla conoscenza dell’imponente patrimonio ecclesiale costituito dalle opere di scultura – ha concluso la Rizzo – e pittura che quegli edifici custodiscono al loro interno. Un patrimonio cui sicuramente gli abitanti del luogo sono devotamente legati, anche se, in alcuni casi, esso è trascurato e abbandonato al degrado impietoso del tempo. E per l’evento che questa volta sarà in presenza, avremo appuntamenti praticamente in tutta Italia. L’8 Maggio quando chiese, conventi, santuari, monasteri, chiostri, oratori, eremi, altarini, edicole votive, piccole cappelle extraurbane e cappelle palatine all’unisono vengono “aperte alla conoscenza” e alla fruizione pubblica, con la collaborazione delle Parrocchie, delle Diocesi o anche di altri proprietari, siano essi enti pubblici o privati. Il coinvolgimento dei tanti Soci e, nella maggior parte dei casi, degli studenti e delle comunità locali assicurano sempre il successo della manifestazione”.