I Finanzieri del Comando Provinciale di Rimini, nell’ambito delle attività che mirano ad incidere sulle diverse forme di illegalità che colpiscono il distretto turistico e balneare della costa Emiliano Romagnola, mettendone in pericolo la stabilità e lo sviluppo, hanno dato esecuzione ad un decreto del G.I.P. di Rimini per il sequestro di oltre per 145 mila euro nei confronti di 3 indagati per indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.
Secondo l’ipotesi investigativa, i soggetti, rispettivamente marito, moglie e figlio, che nel 2021 hanno gestito un hotel, avrebbero carpito i dati delle carte di credito e bancomat con i quali ignari clienti avevano pagato i propri soggiorni, utilizzandoli per effettuare 150 transazioni non autorizzate. L’attività, delegata dalla locale Procura della Repubblica ai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, è stata originata dalle denunce/querele sporte da turisti provenienti da varie parti d’Italia che, dopo aver soggiornato, si sono accorti di anomali addebiti sulle loro carte.
E’ emerso, così, dalle indagini finanziarie, che le transazioni avvenivano con un’apparecchiatura p.o.s. collegata al conto corrente della ditta individuale intestata al padre/marito. Ne è risultato il sequestro preventivo dei saldi attivi dei conti correnti e carte prepagate, 8 immobili, 5 autovetture e 1 motoveicolo nella disponibilità degli indagati. Nella stagione 2022 la gestione dell’hotel è cambiata. Come riporta la nota stampa, l’azione odierna delle Fiamme Gialle riminesi evidenzia che il controllo dei circuiti di pagamento alternativi al sistema bancario, degli strumenti di moneta elettronica, oltre che delle valute virtuali, è indispensabile per la repressione delle condotte di falsificazione monetaria e di clonazione delle carte di credito e di debito a tutela del risparmio dei singoli cittadini e dell’integrità dei circuiti di pagamento.