Riforma della Giustizia tributaria, tutela del contribuente e trasparenza al centro del dibattito

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CASERTA – Si è conclusa con successo la prima giornata del convegno “La Riforma della Giustizia Tributaria: Profili di Tutela”, organizzato dall’Associazione Magistrati Tributari (AMT) al Grand Hotel Vanvitelli di Caserta. Un appuntamento di rilievo, che ha visto la partecipazione di giudici, avvocati, accademici e professionisti del settore, impegnati a discutere delle principali novità e sfide nel campo della giustizia tributaria italiana.

La sessione di apertura, presieduta da Daniela Gobbi, Presidente dell’Amt e vicepresidente della Corte di Giustizia Tributaria di II grado di Bologna, ha dato il via ai lavori con i saluti istituzionali. Sono intervenuti Lucia Volpe, Prefetto di Caserta, Carlo Marino, Sindaco di Caserta, e Lucio Di Nosse, Presidente della Corte di Giustizia Tributaria di Caserta. Nella prima sessione, introdotta da Gabriele Di Maio, Presidente di sezione della Corte di Giustizia di Secondo Grado della Campania, i relatori hanno discusso temi di grande attualità: il contraddittorio preventivo, l’accertamento con adesione, il regime probatorio e la conciliazione giudiziale. Particolare attenzione è stata dedicata ai rapporti tra processo tributario e penale e alla questione dell’irretroattività del nuovo sistema sanzionatorio. Nel corso del dibattito è emerso un forte consenso sulla necessità di migliorare la tutela del contribuente, garantendo maggiore trasparenza e uniformità nelle decisioni. La seconda sessione, moderata da Angelo Spirito, Presidente della Corte di Giustizia Tributaria di I Grado di Napoli, ha approfondito i temi degli interventi strutturali necessari per una riforma efficace. Clelia Buccico, Professoressa di Diritto Tributario presso l’Università Vanvitelli, ha introdotto la discussione sulla revisione delle circoscrizioni e sulla problematica convivenza tra magistrati a tempo pieno e giudici part time. Angelina M. Perrino, Presidente di Sezione della Corte di Cassazione, ha poi analizzato il rinvio pregiudiziale alla Cassazione come strumento deflattivo, evidenziando i vantaggi di una maggiore uniformità giurisprudenziale.

Vincenzo Carbone