A distanza di 18 anni il Clemente torna all’attacco? Contro quale editore ed emittente televisiva Casertana oggi il Clemente vuole mettere in campo i suoi disegni criminosi visto che vi è solo una televisione e vista la campagna denigratoria iniziata sui giornali da lui controllati contro l’editore proprietario di questa testata televisiva?
Il modus agendi in atto è lo stesso del 2003 contro Teleluna?
Così come è vero che l’erba cattiva non muore mai è altrettanto vero che certi personaggi, sebbene condannati ed interdetti a vita dai pubblici uffici ad ogni “3 e 4” come si dice a Napoli escono fuori cercando di applicare lo stesso modus operandi delinquenziale confidando nel fatto che le cose si dimenticano!
Ed allora bisogna fare un po’ di chiarezza e rispolverare la memoria , visto che gli atti delinquenziali di certi personaggi si vogliono far cadere nel dimenticatoio!
A distanza di 18 anni dall’arresto, Maurizio Clemente, editore occulto del Corriere di Caserta, accusato di estorsione a mezzo stampa, tenta di operare sempre con le stesse modalità? Ricordiamo che l’imprenditore sannita venne arrestato nel 2003, dopo la detenzione tra Santa Maria Capua Vetere e Torino, nell’aprile del 2004 ottenne i domiciliari, poi l’obbligo di dimora a Montesarchio, infine la libertà in attesa di giudizio. Dopo otto anni gli arrivò la condanna a otto anni e sei mesi di reclusione e come pene accessorie l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e una multa di 1800 euro.
Il Clemente fu imputato per tentata estorsione ai danni del proprietario di Teleluna affinché cedesse l’emittente e il 10% delle quote della società Sdp: in cambio il Corriere di Caserta avrebbe rinunciato a scatenare contro di lui una forte campagna denigratoria e diffamatoria.
Ma veniamo ai fatti e agli intrecci seri , rilevati da fonti di interrogazioni parlamentari fatte all’epoca dei fatti criminosi operati dal Clemente.
Citiamo testualmente:
“…. Il giorno 11 dicembre 2003 i carabinieri del Nucleo operativo di Caserta hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere, firmato dal gip di Santa Maria Capua Vetere Raffaele Piccirillo su richiesta dei sostituti procuratori Alessandro D’Alessio e Giovanni Conzo, nei confronti di Clemente Maurizio, nato a Montesarchio (Benevento) il 19 agosto 1961 e ivi residente. Il Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dottor Mariano Maffei, nel comunicato stampa spiega che il Clemente Maurizio è «editore occulto della testata giornalistica Il Corriere di Caserta », ed è «ritenuto gravemente indiziato di estorsione continuata in concorso, per avere indotto, mediante la minaccia di pubblicazione di articoli diffamatori, politici, imprenditori e professionisti della provincia di Caserta, a stipulare contratti pubblicitari ovvero ad avvalersi della consulenza della società Eurobic, da lui controllata»; Maurizio Clemente è presidente del consiglio d’amministrazione della «Editalia Srl» di Caserta, di cui, assieme al fratello Pasquale Clemente, attraverso la Tricovef di Montesarchio (Benevento), controlla il 55 per cento. La società «Editrice La Stampa Spa» di Torino è proprietaria del restante 45 per cento di «Editalia Srl». I fratelli Clemente e la Stampa, attraverso «Editalia Srl», sono proprietari di due testate di giornali quotidiani in Campania, il Corriere di Caserta e Cronache di Napoli. I due quotidiani sono in vendita nelle province di Napoli e Caserta in abbinamento con il quotidiano La Stampa di Torino; in precedenza le due testate erano di proprietà dell’«Editoriale Corriere Srl» di Caserta dei fratelli Maurizio e Pasquale Clemente, società che ha anche edito fino ai 31 luglio 2003 i due quotidiani in questione. La «Editoriale Corriere Srl» ha accumulato negli ultimi anni rilevanti profitti dalla gestione delle due testate, ma anche ingenti debiti tuttora insoluti nei confronti di personale giornalistico per vertenze di lavoro e di altri soggetti per condanne per risarcimento per diffamazioni a mezzo stampa (clamorosa quella a favore degli eredi del prete anti-camorra don Peppe Diana, ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994, diffamato dal quotidiano in oggetto con l’accusa di essere stato un «camorrista» e di aver avuto delle amanti). Attualmente sono ancora pendenti decine di cause di lavoro da parte di giornalisti a cui non sono stati pagati stipendi e Tfr e oltre cinquanta procedimenti per diffamazione; negli ultimi tre anni la «Editoriale Corriere» dei fratelli Clemente si è spogliata della proprietà delle testate in favore della «Tricovef» degli stessi fratelli Clemente, e quindi di «Editalia» dei fratelli Clemente e della «Editrice La Stampa», senza riceverne, a quanto consta all’interrogante, il giusto corrispettivo, ma anzi spogliandosi anche dei mezzi economici, in favore sempre delle società dei Clemente e della Stampa di Torino, attraverso un contratto d’affitto settennale delle due testate, pagato in anticipo per oltre 3,5 miliardi di vecchie lire in favore delle altre società del «gruppo Clemente-La Stampa»; dopo aver stipulato il contratto d’affitto settennale, i cui canoni sono stati tutti pagati in anticipo, la «Editoriale Corriere Srl» ha però dichiarato nel luglio 2003 ai sindacati di non avere più i mezzi per editare le due testate quotidiane e di cessare pertanto l’attività. Tutto il personale, giornalistico, poligrafico ed amministrativo, è stato licenziato e posto nelle liste di mobilità; contestualmente, i fratelli Clemente e la «Editrice La Stampa» hanno affidato le due testate, a titolo gratuito, alla Cooperativa Libra di Caserta, di proprietà di tre dipendenti dei fratelli Clemente, tra cui la loro segretaria personale e il direttore dei quotidiani, tale Giovanni Lucianelli, il quale – come pubblicato dal settimanale telematico di editoria Justitia.it del 23 agosto e 11 ottobre 2003 – è attualmente sotto processo a Napoli per il reato di tentata truffa sui fondi Pop della regione Campania per una precedente iniziativa editoriale, ed è anche citato in giudizio con un’azione di responsabilità per il fallimento della sua «Videoprogetti». Alla Cooperativa Libra sono stati ceduti anche i contratti di pubblicità con la Publikompass, di abbinamento con La Stampa, di diffusione, distribuzione e stampa con altre società di Napoli e Caserta; l’Associazione della stampa di Napoli e l’Ugl di Napoli e di Caserta hanno stipulato, in data 30 luglio 2003 (dopo un solo incontro e nonostante le diffide scritte dei giornalisti ex dipendenti delle due testate che ancora aspettano stipendi e Tfr), un accordo con la Cooperativa Libra: in base a questo accordo, una terza società, la «Sud Notizie srl», che non è tra i partecipanti alle trattative e tra i firmatari dell’accordo, avrebbe riassunto tutti i dipendenti licenziati dalla «Editoriale Corriere» dei fratelli Maurizio e Pasquale Clemente (società, quest’ultima, che pure, a quanto risulta all’interrogante, non compare tra le parti dell’accordo). La «Sud Notizie Srl» di Montesarchio, è stata creata solo alla fine del luglio 2003, è di proprietà delle signore Rosanna Riccio e Annalisa Moio di Montesarchio, mogli dei fratelli Maurizio e Pasquale Clemente; va anche sottolineato che in calce al verbale di accordo, con il timbro pagina per pagina della «Federazione della Stampa» in grande e in piccolo «Associazione napoletana della stampa», manca non solo la firma di chi assume, ma è del tutto assente anche «l’Editoriale Corriere» dei fratelli Clemente, società che taglia l’intero organico dei due quotidiani senza fornire ai licenziati alcuna garanzia. Dal verbale, dunque, risultano assenti le due controparti, sia chi licenzia, sia chi assume; per tutto il mese di agosto 2003 i due quotidiani di proprietà della «Editrice La Stampa» e dei fratelli Clemente sono usciti regolarmente in edicola in abbinamento con «La Stampa», editi dalla Cooperativa Libra, senza avere alcun dipendente né giornalistico né poligrafico o amministrativo. Dal primo settembre 2003, a quanto risulta all’interrogante, soltanto una parte dei dipendenti dei due quotidiani sarebbe stata riassunta dalla «Sud Notizie Srl» delle mogli dei fratelli Clemente, società che fornisce in service le pagine dei due quotidiani di proprietà della «Editrice La Stampa» e dei fratelli Clemente; da quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di Maurizio Clemente, quest’ultimo in realtà non ha mai smesso il controllo delle testate giornalistiche e dei due quotidiani, risultando anche dopo l’apparente cambiamento di società editrice il vero «editore occulto; il giornalista-editore napoletano Sergio De Gregorio ha dichiarato, in un’intervista al settimanale telematico Iustitia del 18 ottobre 2003, senza essere al momento smentito: «Dal primo gennaio entra in vigore la legge che eleva da tre a cinque anni l’anzianità necessaria per le cooperative e le testate che chiedono di accedere ai contributi pubblici. Per tagliare i tempi c’è chi ha cercato, comprato o recuperato cooperative editoriali già esistenti; è la strada scelta, ad esempio, da Cronache di Napoli e dal Corriere di Caserta»; all’indomani dell’arresto di Maurizio Clemente, in data 12 dicembre 2003 il giornale « La Stampa » ha deciso di sospendere immediatamente la pubblicazione del « Corriere di Caserta » e delle « Cronache di Napoli » in abbinamento con il quotidiano nazionale, mentre in data 16 dicembre 2003 il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania ha sospeso dall’Albo l’ex editore dei due succitati quotidiani locali -: se il Ministro del lavoro sia al corrente che la società «Sud Notizie», che fa capo alle mogli dei fratelli Maurizio e Pasquale Clemente ha assunto dipendenti dalle liste di mobilità del personale licenziato dalla società «Editoriale Corriere» di proprietà dei mariti e se anche se in tale ipotesi spettini gli sgravi fiscali previsti dalla legge vigente; se al Dipartimento dell’Editoria della Presidenza del Consiglio sia stata presentata domanda di accesso ai contributi previsti per le cooperative editrici da parte della Cooperativa Libra di Caserta, di proprietà dei dipendenti dei fratelli Clemente, per la testata « L’Occhio sulla Città » il cui nome compare dal 2 agosto 2003, affiancato a quello delle testate « Cronache di Napoli » e « Corriere di Caserta » sui due quotidiani in questione; se il Dipartimento dell’Editoria sia al corrente che tale ultima testata « Occhio sulla Città » registrata al tribuna1e di Napoli il 19 luglio 1988 col numero 3776, non è mai stata in edicola fino al 2 agosto 2003; che come risulta dallo stesso registro della stampa presso il Tribunale di Napoli, solo il 26 maggio 2003 è diventata di proprietà della Cooperativa Libra; che, come risulta dallo stesso registro, solo il 9 ottobre 2003 è stata variata la periodicità della testata « Occhio sulla città », da imprecisata che era, a «periodicità quotidiana»;….”
Questo era lo scenario all’epoca dei fatti criminosi. Maurizio Clemente fu condannato!
Ricordiamo solo una famosa frase de “Il Gattopardo”: << “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.”
Oggi è cambiato tutto, qualcosa o lo scenario è rimasto identico? Ah, saperlo!!!!