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Circumvesuviana e Avellino-Benevento tra le peggiori linee ferroviarie d’Italia

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NAPOLI – Tra le linee ferroviarie peggiori d’Italia non potevano certo mancare quelle campane e napoletane, in particolar modo, con delle new entry, come la linea Avellino-Benevento.

I divari tra Nord-Sud sono sempre più ampi: treni regionali con età media doppia al Meridione, linee chiuse da anni senza interventi. Lo indica il nuovo report Pendolaria di Legambiente che tra le conferme cita le linee ex Circumvesuviane, la Roma Nord-Viterbo che nel 2024 ha visto oltre 5.000 corse soppresse, la Milano-Mortara-Alessandria, che serve 19.000 persone al giorno e la Catania-Caltagirone-Gela di cui una tratta, la Caltagirone-Niscemi-Gela, è sospesa da ben 13 anni e mezzo. Tra le new entry, dicevamo, la Avellino-Benevento, dove i lavori di elettrificazione dovevano terminare nel 2021, ma la scadenza è stata rimandata di anno in anno.

“Il trasporto ferroviario, nonostante alcuni segnali positivi, è ancora vittima di scelte politiche insensate che rispondono con fatica ai bisogni reali del Paese – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – . Il 2024 è stato un anno difficile per la mobilità sostenibile e su ferro, tra guasti, ritardi, eventi meteo estremi che hanno avuto diversi impatti e la continua corsa all’annuncio di grandi e inutili opere, come il Ponte sullo Stretto, che hanno distolto l’attenzione dai veri problemi di chi viaggia in treno ogni giorno. Serve una vera cura del ferro, con investimenti mirati per potenziare il trasporto pubblico su rotaia investendo su treni moderni, raddoppi di linee, passanti ferroviari, potenziamenti, velocizzazioni, nuove stazioni, elettrificazione, infrastrutture efficienti e mobilità sostenibile”. Per il responsabile mobilità di Legambiente, Roberto Scacchi, “il rinnovo del parco treni e il miglioramento delle infrastrutture non sono sufficienti se il servizio non risponde alle reali esigenze dei cittadini”. “È necessario – aggiunge – raddoppiare tutte le tratte a binario unico, moltiplicare servizi su ferro e aumentare la frequenza delle corse dei treni in tutte le aree interne su ogni tratta ferroviaria, così come nelle aree urbane, soprattutto durante le ore di punta. A Napoli e Roma, anche le linee metropolitane soffrono di frequenze incredibilmente scarse, mentre in città come Londra, Parigi, Madrid e Berlino la frequenza è di tutt’altro livello. La carenza di passaggi, soprattutto al Sud, rende il servizio meno affidabile, spingendo i pendolari verso il mezzo privato, contribuendo così ad aumentare i livelli di smog e congestione stradale”. Legambiente, Campania in ritardo su transizione ecologica treni

Legambiente: In Campania inadeguata attenzione della Regione

In Campania sono 247 i treni in circolazione con un’età media di 19,6 anni, lontana dalla media nazionale pari a 14,8 e dove il 72,4% dei treni hanno più di 15 anni. In regione esistono differenze clamorose, annotano gli estensori del rapporto, tra le flotte di Trenitalia e quelle degli altri gestori: pesa l’anzianità del parco rotabile di EAV (ex Circumvesuviane, Sepsa e MetroCampania NordEst) con oltre 24 anni di media, nonostante i primi nuovi treni in arrivo negli ultimi anni, contro i 14,6 anni per Trenitalia.
Un punto dolente per il trasporto ferroviario è l’inadeguata attenzione da parte delle Regioni. Mediamente, per il 2023, gli stanziamenti sono stati pari allo 0,69% dei bilanci regionali. La Campania con 1,04% del bilancio regionale con oltre 300 milioni per l’acquisto di nuovi treni tra cui 4 Rock e 6 treni Pop per Trenitalia, e un programma di rinnovo della flotta EAV (2022-2026) registra un miglioramento rispetto allo 0,80 % dell’anno precedente. “Lo diciamo da anni-commenta Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania- il trasporto pubblico è un elemento essenziale della mobilità moderna. Più sostenibile dell’automobile privata, utilizza meno combustibili fossili per passeggero e genera meno emissioni di gas serra; riduce il traffico nelle città; migliora la qualità dell’aria e riduce l’inquinamento acustico. Inoltre, se ben strutturato e finanziato, è accessibile a una più ampia fascia di popolazione. Nonostante questo, spesso le sue inefficienze ne minano l’efficacia e la reputazione. Un dato è imprescindibile- continua la direttrice di Legambiente Campania- per liberare le nostre città dal trasporto privato e abbattere l’inquinamento occorre puntare sulla qualità dei servizi: corse frequenti, orari di servizio ampi, linee davvero rispondenti alle necessità di spostamento delle persone, e maggiore sicurezza per chi viaggia. È necessario moltiplicare servizi su ferro e aumentare la frequenza delle corse dei treni in tutte le aree interne su ogni tratta ferroviaria. A Napoli e le linee metropolitane soffrono di frequenze scarse e la carenza di passaggi, rende il servizio meno affidabile, spingendo i pendolari verso il mezzo privato, contribuendo così ad aumentare i livelli di smog e congestione stradale”.
Da Pendolaria 2025 arriva la conferma delle criticità sulla Circumvesuviana. “La scelta di EAV è stata quella di favorire la linea di Sorrento, a discapito delle altre linee vesuviane, con più corse, più treni, più minuti e corse direttissime. Sulla Sorrento si viaggia fino alle 22.30, mentre sulla maggior parte delle altre linee fino alle 20.00. I pendolari, coscienti delle difficoltà, della carenza di materiale rotabile (nel 2015 erano 70 i treni disponibili oggi meno di 50), e visto i carenti risultati ottenuti dalla programmazione in vigore da luglio 2023, chiedono di rivedere il programma di esercizio, distribuendo al meglio le risorse disponibili per un’offerta di servizio quanto più egualitaria su tutte le linee, reintroducendo le fermate abolite sulle varie linee. In questo modo si potrà permettere ai viaggiatori della linea di Baiano di arrivare a Napoli senza cambi”.

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