ERCOLANO – Per concorso nell’esplosione di colpi di pistola a scopo intimidatorio in un lido balneare è stato arrestato un 25enne, il cui vissuto è indirettamente legato alla criminalità organizzata locale. Un cugino è diventato collaboratore di giustizia, il padre è stato ammazzato in un agguato di camorra quando lui aveva appena 13 anni.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda, è stata eseguita dai carabinieri di Ercolano. L’episodio contestato nel provvedimento cautelare è accaduto il 14 novembre di un anno fa nel lido “Bagno Arturo” di Portici che in pieno inverno era chiuso, ma all’interno si trovavano tre operai al lavoro. I carabinieri erano intervenuti dopo l’allarme lanciato dal titolare: qualcuno aveva sparato verso la struttura diversi colpi di pistola. I militari hanno individuato due persone ritenute responsabili degli spari soprattutto con l’analisi delle telecamere di sorveglianza. In diversi fotogrammi è stato riconosciuto l’indagato come la persona che guidava lo scooter, mentre i colpi sarebbero stati esplosi dall’altro ragazzo seduto come passeggero. Il 25enne è gravemente indiziato di detenzione e porto in luogo pubblico di arma da sparo, aggravati dal metodo mafioso. Il ragazzo raggiunto dalla misura cautelare non è ritenuto al momento legato direttamente a clan di camorra, ma dalle indagini è emerso che il padre, ritenuto affiliato ai Birra-Iacomino, è stato ucciso nel 2011, nel corso della faida con il clan Ascione; un suo cugino, invece vicino al clan Vollaro (alleato dei Birra-Iacomino) è collaboratore di giustizia.