NAPOLI – Anche quest’anno è stata pubblicata la graduatoria sulla Qualità della Vita nei Comuni capoluogo di Provincia, Realizzata da Italia Oggi, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma.
La classifica tiene conto di diversi indici che compongono un giudizio globale sui singoli comuni: Servizi, soglia di reddito, infrastrutture, vitalità del tessuto produttivo, questi i principali elementi di qualità che devono contraddistinguere un centro urbano di grandi dimensioni.
Nella retrovie le cinque province campane: Benevento si piazza 83esimo, appena dietro ad Avellino (82esima, +1) con una variazione in negativo di sette posizioni rispetto al 2023, Salerno 85esima (+1), Caserta 88esima (+6), Napoli 95esima (+4).
Secondo la classifica di quest’anno, la provincia italiana in cui si vive meglio è Milano, seguita da quelle di Monza-Brianza e Brescia. Roma è al 24esimo posto su 107: ha guadagnato nove posizioni rispetto allo scorso anno, ma rimane lontana dalle città metropolitane del Centro e Nord Italia, come Firenze (8ª) e Bologna (4ª) – entrambe nella top 10, anche se perdono qualche posizione rispetto al 2023.
La classifica di ItaliaOggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, è stilata sulla base di 92 indicatori, suddivisi in nove macro-categorie: “Affari e lavoro”, “Ambiente”, “Istruzione”, “Popolazione”, “Reati e sicurezza”, “Reddito e ricchezza”, “Salute”, “Sicurezza sociale” e “Turismo e cultura”. Alla provincia con il posizionamento migliore vengono assegnati mille punti, mentre zero a quella peggiore. Le 107 province, a seconda del loro punteggio, vengono poi divise in quattro gruppi: “Buona”, “Accettabile”, “Discreta”, “Insufficiente”. In tutte le altre categorie emergono le difficoltà strutturali del Paese, e decade anche la classica divisione tra Nord e Sud: nella categoria “Popolazione” più del 50 per cento delle province sono sotto la media: si fanno pochi figli, c’è un alto tasso di mortalità e il saldo migratorio non riesce a compensare questi numeri. Trieste e Alessandria, ad esempio, nel 2024 sono tra le città del Nord Italia in questo senso peggiori, rispettivamente al 101° e 103° posto. Nella categoria “Turismo, intrattenimento e cultura”, introdotta quest’anno, solo 11 province sono sopra i 500 punti. Tra queste ci sono molte grandi metropoli culturalmente attrattive, come Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze e Bologna, mentre tutte le altre non riescono a raggiungere offerte adeguate in termini di servizi turistici e culturali – a causa del numero limitato di musei, biblioteche, eventi culturali e strutture ricettive, tra le altre cose.