Provincia, Magliocca cerca la protezione del governo e pensa a Guida (Fi) come vice

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L’EDITORIALE di Antonio Arricale – E venne il grande giorno. Nel Palazzo della Provincia, questa mattina, si respira un’aria di surplace, di sospensione, di attesa. Nessuno si azzarda a fare previsioni: che cosa farà il presidente dimissionario, Giorgio Magliocca? Intanto, confermerà le dimissioni? Perché, in fondo, anche questo si dice. E se sì, farà il colpo di spugna, azzerando tutte le cariche per puntare su un suo fidato?
A questo punto, anzi, è bene precisare un dettaglio. La notte porta consiglio, si dice. Ed il consiglio consegnato a Giorgio Magliocca dalle più alte cariche regionali e nazionali di Forza Italia, il partito in cui – fino a prova contrario – milita, gli hanno fatto sapere che sarebbe un errore puntare su Massimo Russo. Per ovvie ragioni, che alla fine anche Giovanni Zannini si è convinto ad ammettere, stante la sua “compaesaneità” con il consigliere provinciale. E’ bene muoversi – come mai prima d’ora – nel solco della politica, soprattutto in vista di “protezioni” che non devono mancare, data la situazione incandescente che si è creata, soprattutto dal punto di vista giudiziario.

Martusciello e lo stesso Tajani, latore il sindaco di Arienzo, sono stati estremamente chiari con il presidente della Provincia, sia lunedì scorso, a Napoli, che il sabato precedente, a Caserta. Se non riconduci il tutto nel solco della politica e degli schieramenti – è stato più o meno il senso dell’ambasciata – rischi di isolarti definitivamente e andare a sbattere.

Traduzione: la Provincia, con Magliocca fuori dal gioco, deve continuare ad essere attribuita a Forza Italia. Sotto traduzione: l’unico candidato possibile, allora, non può essere altri che il coordinatore provinciale. In una parola: Giuseppe Guida, appunto.

Dunque – se notizie in nostro possesso e ragionamenti politici sono corretti – il presidente della Provincia pro tempore, il traghettatore, per così dire, verso le nuove elezioni provinciali del dopo-Magliocca (indipendentemente dai tempi e dalle modalità dall’applicazione della norma che regola la vita dell’ente) sarà il sindaco di Arienzo.

E, però – come spesso capita – trovato un equilibrio il rischio è di creare un nuovo squilibrio. A digerire, infatti, in un qualche modo questa soluzione c’è anche il tacito accordo del vertice di Fratelli d’Italia (non la base, si ricordi, che mal sopporta Magliocca). Peraltro, come si sa, lo stesso Magliocca proviene dalle file di Alleanza Nazionale, che di FdI è stata la madre, e c’è da considerare anche il grande affetto che Marco Cerreto conserva per il vecchio camerata, al punto da avergli fatto da testimone di nozze. E d’accordo è anche Gimmi Cangiano, l’altro parlamentare casertano del partito della Meloni.

Decisamente contrario a questa ipotesi, invece, è la Lega Campania di Giampiero Zinzi, non tanto per la soluzione – comunque pasticciata – della contingenza politica, ma per il possibile divenire. Un futuro che dal punto di vista giudiziario potrebbe inopinatamente coinvolgere tutte le forze politiche che di questa operazione politica si fanno tutori.

Insomma, è più o meno il ragionamento, le inchieste della magistratura sono tutt’altro che accantonate: gli sviluppi – come peraltro il caso di Teverola, con gli arresti di due ex sindaci, insegna – potrebbero riservare nuove grandi sorprese. E, forse, addirittura a breve. Non solo, le voci di una commissione d’accesso pronta ad intervenire pure su Arienzo sono tutt’altro che spente. E se qualcuno pensa di poter fare pressioni sul ministero degli Interni da una parte, c’è chi può altrettanto fare dall’altra.

Insomma, la matassa da districare non è semplice. E anche Giorgio Magliocca lo sa. Comunque si muove rischia di sbagliare. Che farà, dunque, prima della conferenza stampa di oggi (ore 15) non è dato sapere. Così come non è facile immaginare che cosa dirà. Probabilmente la cosa più saggia sarebbe quella di applicare l’antico ammonimento gesuitico: “quiete non movere et mota quietare”.

Ma non sempre i migliori consigli, ancor più se gratuiti, sono quelli più ascoltati.