CASERTA – Il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva del consigliere provinciale Marcello De Rosa che contestava la defenestrazione dal suo incarico di vicepresidente facente funzioni, decisa all’ultimo momento dal presidente dimissionario Giorgio Magliocca.
Il sindaco di Casapesenna era stato destituito dal suo incarico nel tardo pomeriggio del 14 novembre scorso, a poche ore dalla conferenza stampa in cui Magliocca (indagato per corruzione) aveva annunciato che le sue dimissioni (protocollate il 25 ottobre) non sarebbero state ritirate. Proprio in quella conferenza stampa, il presidente dimissionario aveva chiaramente fatto capire che il suo vice (De Rosa) sarebbe stato sostituito. Detto, fatto: poco dopo lo stesso Magliocca firmava il suo ultimo decreto da presidente, con il quale rettificava il provvedimento del 9 febbraio 2024 con il quale aveva conferito a De Rosa l’incarico di vicepresidente e ne disponeva le revoca, nominando al contempo il consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere Gaetano Di Monaco, facente funzioni.
Con la decisione odierna del Tar Campania, dopo il terremoto politico-giudiziario che ha costretto Magliocca a lasciare l’incarico di presidente, la Provincia di Caserta ripiomba nel caos più totale.
Di Monaco non è più presidente facente funzioni, ma in sella torna De Rosa. Entrambi, così come l’intero consiglio provinciale, attendono però gli esiti del controricorso promosso dallo stesso Di Monaco che ha deciso di costituirsi in giudizio contro l’istanza di De Rosa.
A difendere gli interessi della Provincia e la nomina dello stesso Gaetano Di Monaco è stato scelto l’avvocato Chicco Ceceri, ex consigliere e assessore del Comune di Caserta, esperto di diritto amministrativo. Difficilmente le sue tesi supereranno quelle dell’avvocato Fabrizio Perla che ha assistito il sindaco di Casapesenna. Un contro-ribaltone appare del tutto impensabile.
Insomma, caos totale. Nella giornata di ieri, tra l’altro, Di Monaco ha presieduto il consiglio provinciale che ha approvato ben 19 punti all’ordine del giorno (tra i quali il bilancio e l’elezione del presidente del collegio dei revisori dei conti). Cosa accade, quindi, con la decisione del Tar? La seduta di consiglio provinciale è valida, oppure no? Chissà, in ogni caso, se Di Monaco, che è sembrato tanto a suo agio nelle vesti di facente funzioni, avrà già sgomberato la stanza e la scrivania. De Rosa sta arrivando, e certo non vorrà perdere tempo in convenevoli.
Le ragioni di De Rosa e il ricorso dell’avvocato Perla
“La sola esposizione dei fatti, in uno alla piana lettura degli atti adottati e richiamati – ha scritto l’avvocato Perla a sostegno di De Rosa – evidenzia in modo plastico e innegabile l’illegittimità dell’agire posto in essere nella fattispecie che ci occupa, frutto di una tanto rara quanto confusa e convulsa serie di macroscopici errori e violazioni di legge, in spregio alla normativa vigente. E valgano i fatti. Come è incontestato, posto l’assetto scaturito dalle elezioni del dicembre 2023 e successiva attribuzione di deleghe, compresa quella al Vicepresidente all’odierno ricorrente, è in tale contesto che il Presidente Magliocca, in data 25.10.2024, comunicava in modo netto ed inequivocabile di dimettersi (egli stesso afferma da subito in modo “irrevocabile”) da Presidente – oltre che da Sindaco e pertanto destinato a decadere anche tout court da consigliere provinciale –; peraltro, benché ultronea, in quanto trattasi di istituto sconosciuto nel nostro ordinamento, contestualmente comunicando la “sospensione dalla stessa carica”, circostanza tuttavia utile a trarre la considerazione di una totale e radicale manifestazione di volontà di cessazione dell’interessato – oltre lo stesso dato normativo richiesto – dalla carica di presidente. Pertanto, rilevato che tale manifestazione di volontà – espressamente e testualmente dichiarata ab origine “irrevocabile” – escluderebbe ex se la conservazione di qualsivoglia potere in capo al Magliocca, in ogni caso – a tutto voler concedere – egli avrebbe, come noto, da dimissionario, conservato
i soli poteri di ordinaria amministrazione. In un caso o nell’altro, ovvero sia a voler seguire la tesi più restrittiva che quella meno formale, mai avrebbe potuto essere adottato il provvedimento
di straordinaria amministrazione impugnato, che pertanto è illegittimo sotto più profili”. Il giudice amministrativo, letto il ricorso, ha immediatamente accolto l’istanza di De Rosa.
P.Q.M. Ecco la decisione del Tar Campania
“Accoglie la domanda di adozione di misure cautelari monocratiche e per l’effetto sospende l’efficacia del “Decreto del presidente della Provincia di Caserta, n. 37 del 14/11/2024 prot.n. 0064875 con il quale l’avvocato Giorgio Magliocca, già precedentemente dimessosi dalla predetta carica in data 25 ottobre, con dimissioni dallo stesso dichiarate irrevocabili e difatti mai revocate, ha disposto la revoca dell’incarico di vice presidente al ricorrente, consigliere provinciale e già vice presidente in carica dal 9 febbraio 2024 e nominato quale nuovo vice presidente il consigliere Gaetano Di Monaco, tanto asseritamente rettificando in parte qua il precedente decreto n.5 del 9/2/2024. Fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 18 dicembre 2024”.