Prosegue la storia infinita tra il campione di tennis Novak Djokovic e le istituzioni australiane per la convalida del visto per accedere nel Paese e disputare gli Austrialian Open nonostante l’esenzione dal vaccino, la positività al covid non dichiarata ed una serie di leggerezze commesse. Il ministro dell’immigrazione australiano Alex Hawke, ha infatti nuovamente annullato il suo visto ed entro poche ore potrebbe essere costretto a lasciare il paese.
Già a lavoro l’immenso team di avvocati del campione, pronti a presentare un nuovo ricorso, non solo per la partecipazione al primo torneo dell’anno dello Slam ma anche per le collaterali questioni penali: in Australia si rischia una condanna fino a 5 anni se si presentano documenti falsi per ottenere il visto, mentre l’Atp prevede fino a 3 anni di squalifica nel caso di imbrogli di questo tipo. Secondo il Sydney Morning Herald, il ricorso potrebbe essere discusso in Tribunale entro domenica, il giorno prima dell’inizio del torneo. Intanto, a parlare è il ministro Hawke in una nota: “Ho esercitato il mio potere di annullare il visto che Novak Djokovic aveva ottenuto per motivi di salute ritenendo che non fosse nell’interesse del pubblico. Il governo Morrison è fermamente impegnato a proteggere i confini dell’Australia, in particolare in relazione alla pandemia di Covid-19″.