Generano preoccupazione le varie varianti covid che stanno facendo, rapidamente, il giro del mondo. Si pensa infatti a come contrastarle al meglio ed al momento l’ipotesi che si fa largo è quella di una terza dose di richiamo del vaccino.
Ad avanzare questa possibilità, sono fonti del governo britannico. Le varianti ed in particolare quella sudafricana, sarebbero infatti maggiormente resistenti e quindi due dosi di vaccino potrebbero non bastare a debellarle. A tal proposito, i dirigenti dell’Nhs, il sistema sanitario britannico, hanno espresso la loro fiducia riguardo al fatto che il prossimo anno il governo possa prevedere una “vaccinazione congiunta” anti-influenza e anti-Covid, con la nuova vaccinazione Covid (la terza del 2021) che sarebbe in modo specifico contro le varianti che creano maggiore preoccupazione. Secondo il governo, in autunno potrebbe essere quindi necessario un rinforzo della copertura vaccinale, e probabilmente “una successiva vaccinazione annuale”.
Un grave problema per il Sudafrica che è il Paese maggiormente colpito del continente con oltre 1 milione 476,135 contagi e 46.290 morti. La variante africana rappresenta circa il 90% dei nuovi casi riscontrati ed una ridotta efficacia del vaccino AstraZeneca sarebbe una pessima notizia anche per gli altri Paesi del continente e non solo per la maggiore possibilità di assistere alla diffusione della mutazione sudafricana. Da Oxford hanno comunque già fatto sapere che, grazie alla tecnologia, è possibile correggere il tiro. All’AdnKronos Salute, Walter Ricciardi, consulente del ministro Roberto Speranza e docente di Igiene all’università Cattolica, ha spiegato che comunque le tecnologie di produzione dei vaccini di oggi ci consentano di attuare le necessarie modifiche per renderli efficaci anche sulle varianti.