Casal di Principe: anche sulla chiesa continuano gonfiature e bugie sul caso delle due ragazze in gita con l’Oratorio di una delle parrocchie. Ecco qual é la verità!

in News by

Casal di Principe: anche sulla chiesa continuano gonfiature e bugie sul caso delle due ragazze in gita con l’Oratorio di una delle parrocchie.
Ecco qual é la verità!

Negli ultimi giorni si è creato un clamore mediatico intorno a una presunta dimenticanza di due ragazzine durante una gita organizzata dalla parrocchia Spirito Santo di Casal di Principe. Secondo le accuse, due ragazze di 13 anni sarebbero state “abbandonate” in un’area di servizio nei pressi di Cassino, lasciate sole e in balìa degli eventi. Questo e’ stato alimentato per buttare fango su un lavoro certosino della chiesa che opera per far cambiare mentalità ai giovani casalesi che fino a un decennio indietro sponsorizzavano la camorra. L’esagerazione delle notizie circolate in queste ore è stata però prontamente smentita dai fatti realmente accertati.

Le cose sono andate realmente così.
Dopo una sosta in autogrill, sul bus è stato fatto l’appello nominativo come già avvenuto in precedenza. Tutti, incluse le due ragazze in questione, hanno risposto presente, tranne quattro ragazzi. Uno degli organizzatori è sceso dal bus per recuperare i ragazzi assenti, mentre gli altri, sotto la sorveglianza dei genitori accompagnatori, sono rimasti sul bus. Dopo circa dieci minuti, i ragazzi e l’organizzatore sono tornati sul bus e, avendo già completato l’appello, il viaggio è ripreso.

Alle 20:00 il bus è partito dall’autogrill, e pochi minuti dopo, alle 20:07, le 2 ragazze erano già in contatto con i responsabili e i genitori presenti sul bus. Immediatamente, è stata attivata l’allerta generale: il responsabile alle 20:09 ha contattato il parroco e i genitori delle ragazze, mantenendo contemporaneamente un contatto costante con loro.
Il parroco, una volta informato della situazione, ha prontamente contattato l’autogrill per mettere in sicurezza le ragazze presso la struttura e si è precipitato con la propria auto per andare a prenderle. Tuttavia, uno dei genitori si è offerto di andare personalmente a recuperarle. Il tutto si è risolto in pochi minuti, con le ragazze in sicurezza presso il personale dell’autogrill, prontamente allertato dal parroco e alle 21:56 le due ragazze erano già a casa.
Resta da spiegare: perché il bus non sia tornato indietro per recuperare le ragazze? Per motivi tecnici e legali, gli autisti dei bus non possono superare turni di più delle ore previste per legge. L’autista, se fosse tornato indietro, avrebbe poi dovuto fermarsi in autostrada con tutti i ragazzi che non sarebbero potuti rientrare a Casal di Principe perché il turno di lavoro finiva e si sarebbe dovuto fermare per legge. Andava presa una decisione. Tornare indietro avrebbe creato un caos terribile per tutti e, visto che le due ragazze erano già in sicurezza presso l’autogrill costantemente monitorate ed in contatto telefonico con i responsabili, con i genitori già in viaggio per prenderle, il bus ha continuato il viaggio verso casa.
La realtà, dunque, di come sono andati i fatti è ben diversa da quella fatta veicolare ai nostri colleghi addetti ai lavori. E’ importante sottolineare che la gita rappresentava la conclusione di un lungo periodo di attività organizzate dalla parrocchia senza che fosse mai accaduto nulla. L’Oratorio estivo dal 10 al 21 giugno dalle 8 alle 13, erano circa 150 ragazzi momenti di catechesi e svago. Il Campo a Vietri dal 24 al 28 giugno con 38 ragazzi. Il Catekest dal 8 al 21 luglio con circa 200 ragazzi dalle 8:30 alle 16:00, con catechesi, piscina e giochi, momenti con diversi ospiti: Croce rossa, Unicef,polizia, Vescovo, Caritas …
E come fine attività l’uscita al Raimbow del 25 luglio con 41 persone di cui 4 mamme. La rinascita di Casal di Principe e il cambio di mentalità di tutte le nuove generazioni forse ha infastidito qualcuno, in quanto può accadere un errore di percorso come questo ma alimentarlo in senso negativo e tentare di distruggere chi opera a fin di bene, come la chiesa, per un cambiamento, è da follia.
Quindi, sebbene qualche errore sia stato commesso, parlare di abbandono o di dimenticanza è del tutto disonesto e fuorviante. La verità è che si è trattato di un episodio gestito con prontezza e attenzione, garantendo sempre e da subito la sicurezza delle ragazze monitorate e seguite per tutto il tempo. Casal di Principe sta diventando un paese civile dopo anni e anni di camorra e i ragazzi tramite la Chiesa stanno prendendo la retta strada, non rovinate questo percorso.