L’attività operativa ha consentito il blocco di 49.176 carte rubate, prima che venissero utilizzate in modo fraudolento
La Polizia postale e delle comunicazioni ha concluso un’indagine sul fenomeno del Carding, cioè l’utilizzo di carte di credito rubate o dei soli codici delle carte, sottratti in diversi modi; carte e codici vengono poi utilizzati per l’acquisto online di prodotti, di solito tecnologici e molto costosi.
La Sezione financial cybercrime della Postale ha svolto sul Dark web, per circa tre mesi, un’attività di monitoraggio, prevenzione e repressione, sui forum preposti alla compravendita di codici di carte compromesse, conosciuti come “Card shop”, dove i pagamenti avvengono in criptovaluta.
Questa attività, svolta nell’ambito dell’Azione europea ad alto impatto denominata “Carding action”, è stata condotta dall’Italia, leader in Europa nel 2021 in questo tipo di indagini, in collaborazione con il Regno Unito, e le strutture di Europol AP Terminal, Jcat-Ec3 (Joint cybercrime action taskforce del Centro europeo per la criminalità informatica) ed Eurojust.
L’attività operativa, coordinata in 9 Paesi europei e nel Regno unito, ha consentito l’analisi di oltre 200mila codici di carte di credito esposti sul Dark web, e il blocco di 49.176 carte rubate, prima che venissero utilizzate in modo fraudolento, evitando così una perdita stimata di circa 16 milioni di euro.
Identificati anche 12 profili, di nazionalità diverse, considerati tra i maggiori venditori di codici di carte di credito compromesse; i profili sono stati segnalati alle rispettive autorità dei Paesi in cui essi operavano.