Ricorre oggi la Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale. Per l’occasione la Polizia di Stato ha organizzato un workshop sul tema della sicurezza online nelle scuole primarie e secondarie sul territorio nazionale.
Gli Operatori della Polizia Postale, in particolare, hanno incontrato oltre 50mila bambini e adolescenti per aiutarli ad affrontare insieme i temi della sicurezza sul web.
Al centro del dibattito con gli specialisti della Polizia Postale, il dialogo intergenerazionale sui temi del digitale, per sviluppare le competenze fondamentali per vivere online e in rete con consapevolezza, senza correre il rischio di essere adescati da potenziali pedofili.
L’obiettivo delle attività è sensibilizzare gli studenti, soprattutto i bambini, sempre più precoci nell’utilizzo dei device, esposti in solitudine ai pericoli della rete internet e vittime di reato soprattutto nel periodo dell’emergenza Covid-19, rispetto alle potenzialità comunicative del web e delle community online, senza correre rischi connessi a comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.
La formazione sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato e la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione è assolutamente determinante.
Un impegno avvalorato anche dai dati sul rapporto tra giovanissimi e sicurezza online: l’avvento della pandemia ha di fatto bruciato le tappe di una progressione della diffusione dell’uso delle nuove tecnologie in fasce di età sempre più precoci.
L’attenzione di genitori e insegnanti deve rimanere molto alta sui bambini più piccoli che, obbligati negli ultimi due anni dalla pandemia ad approcciare sempre più precocemente il web e gli strumenti tecnologici, rimangono i più fragili ed esposti al rischio online. In 303 casi, da gennaio ad ottobre 2021, piccole vittime di età inferiore ai 13 anni sono state approcciate da adulti pedofili in conversazioni virtuali dapprima amichevoli e poi gradualmente sessuali mentre giocano sulle app degli smartphone e chattano con i compagni di scuola, apparentemente al sicuro in casa.
Si riconferma purtroppo il trend avviato con la pandemia per il quale un numero sempre maggiore di bambini e ragazzi rischiano di essere oggetto di attenzioni malate di adulti pedofili in rete e nella vita reale: al 31 ottobre del 2021 sono state indagate ben 1200 persone circa per reati di pedopornografia e adescamento online (1198 contro 1261 indagati in tutto il 2020), coprendo in dieci mesi il 95% della casistica avuta durante tutto il 2020.
Aumentano le segnalazioni di immagini illegali, video di abuso e conversazioni sessuali sospette tra adulti e minori provenienti dalla cooperazione internazionale, così come le denunce sporte negli uffici della Specialità per reati sessuali online in danno di minori: sono addirittura 4707 i casi trattati sino al 31 ottobre 2021 (4208 in tutto il 2020).