A Procida, tutto secondo copione, la Schlein evita di avvicinarsi a De Luca, facendolo sistemare dal cerimoniere nella zona bibite, sotto al palco. Questo gesto sottolinea la crescente distanza della Sclein nei confronti di De Luca, suggerendo che quest’ultimo non sia il candidato del Partito alle prossime regionali in Campania.
Mentre la Schlein raccoglie il sostegno di quasi tutto il Partito Democratico, De Luca si trova affiancato solo da pochi, tra cui il figlio, una situazione inusuale per un partito storico come il PD, insieme a Masturzi, Cesaro e i rappresentanti salernitani. I napoletani, pur collaborando e gestendo con De Luca, sono schierati dalla parte della Schlein, tranne i suoi personali, come i Raia ( che sono sotto antimafia).
La situazione a Caserta per il PD e’ compromessa, la rappresentanza è solo romana e zero territoriale, anche il suo fidato si trova in acque più che agitate , ed è difficile proteggerlo ancora; zero sviluppo e solo business nei Comuni e enti, situazione uguale se non peggiore per Avellino e Benevento.
Le prossime elezioni, dunque, potrebbero segnare una rottura definitiva per De Luca, il quale, nonostante il potere, anche quello occulto, e le numerose liste a suo sostegno, non sarà rieletto, anche se tenterà il blitz della modifica “ad personam” della legge elettorale regionale, incostituzionale.
L’asse politico si è spostato, e De Luca, tra candidati e liste, ha perso circa 300 mila voti rispetto alle elezioni del 2015 e del 2020, provenienti da varie aree. Tuttavia, non è detto che il PD, e in particolare la Schlein, non riesca a recuperare terreno come a livello nazionale. La condizione essenziale è che il partito non vuole più avere a che fare con De Luca padre e figlio, con i salernitani, con i simpaticoni Masturzi e Cesaro che tutti insieme fino ad oggi hanno gestito ad personam. Ah saperlo ….
Maddaloni tra lavori in corso e recupero delle periferie nel bilancio del primo cittadino
MADDALONI – Tutti in attesa del discorso di fine d’anno del primo