Con la messa a dimora di 1.000 piante, anche il Parco Nazionale del Vesuvio entra nel progetto nazionale di Mellin che punta a sostenere il benessere delle famiglie, rinaturalizzando e riqualificando aree verdi del territorio italiano
Partito l’intervento di rigenerazione ambientale nel Parco Nazionale del Vesuvio, grazie al sostegno di Mellin con il progetto “Più alberi per più bambini” promosso dall’azienda a livello nazionale per essere al fianco delle famiglie e contribuire ad un futuro con più alberi e più bambini.
Il progetto si ispira alla filosofia della Parental Policy di Mellin, una piattaforma aziendale che supporta mamme e papà nella gestione ottimale dell’equilibrio famiglia-lavoro. Supportare la natalità e le famiglie significa anche pensare al futuro del pianeta in cui questi bambini cresceranno: per questo Mellin si impegna a lavorare per un ambiente sempre più idoneo ad accogliere nuove famiglie.
Il progetto “Più alberi per più bambini” ha permesso negli ultimi due anni di mettere a dimora 9mila alberi – che arriveranno a 11mila con gli interventi in questi giorni al Parco Nazionale del Vesuvio in Campania e al Parco della Cellulosa di Roma – in diversi parchi e aree verdi del Paese con un obiettivo a lungo termine: lasciare ai bambini e alle famiglie un mondo più verde e accogliente.
“Questo progetto riflette la nostra visione “One Planet. One Health” con cui vogliamo contribuire a rendere sostenibile il futuro del nostro pianeta e migliore la salute delle persone che lo abitano – afferma Fabrizio Gavelli, Amministratore Delegato di Danone Company Italia – Ci impegniamo, anche attraverso l’attivismo delle nostre marche, a generare un impatto positivo sulla società e sulle comunità locali con iniziative che stimolino la coscienza collettiva: sostenendo con Mellin la natalità e preservando la natura, in linea con la nostra filosofia B Corp”.
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con AzzeroCO2, prevede la messa a dimora di 1.000 giovani piante, tra alberi e arbusti, in un’area della Riserva Forestale Tirone-Alto Vesuvio, nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio. La Riserva, istituita nel 1977, è gestita dal Reparto Carabinieri Biodiversità, in convenzione con l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.
Quello che verrà realizzato sarà un intervento dall’importante valore ambientale, in quanto ha come obiettivo principale di recuperare gli ecosistemi forestali di un’area colpita dagli incendi che hanno interessato nel 2017 il parco, danneggiando seriamente parte della vegetazione. Per garantire la biodiversità del progetto, il suo rapido attecchimento e il restauro della complessità ecosistemica preesistente ai violenti roghi, sono state selezionate diverse specie autoctone e coerenti con le condizioni climatiche della zona, tra le quali: il Leccio, la Sughera, il Carpino Bianco, la Roverella, l’Acero Campestre, la Fillirea, il Corbezzolo e la Ginestra dei carbonai.
Rilevante sarà anche il contributo che tali nuove formazioni vegetali avranno nel mitigare e ridurre l’effetto serra, assorbendo elevate quantità di CO2, a cui si aggiunge la non trascurabile funzione di creare habitat particolarmente apprezzati dalla piccola mammo-fauna e dall’avifauna che vi potranno trovare rifugio e cibo. La riqualificazione ambientale potrà inoltre svolgere il rilevante compito di sensibilizzare la popolazione circa l’importanza di tutelare e preservare il patrimonio forestale italiano.
“Con l’intervento di rinaturalizzazione che stiamo per avviare – dichiara il Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio Agostino Casillo – aggiungiamo un altro tassello green alla rigenerazione ambientale delle aree attraversate dal fuoco nell’incendio del 2017. Abbiamo accolto – aggiunge il Presidente Casillo – molto favorevolmente il progetto che si inserisce all’interno della Campagna nazionale Mosaico Verde, ideata e promossa da AzzeroCO2 e Legambiente perché rivolto ai bambini e perché interesserà un’area molto visitata dalle scolaresche, come quella della Riserva forestale Tirone – Alto Vesuvio. Siamo molto soddisfatti – conclude il Presidente Agostino Casillo – che il Parco Nazionale del Vesuvio stia catalizzando molto interesse da parte di imprese che, come misura di Responsabilità Sociale d’Impresa, hanno scelto di destinare risorse per promuovere progetti di salvaguardia e conservazione della natura.”
“L’intervento – spiega Stefano Donati, direttore del Parco Nazionale del Vesuvio – punta ad accelerare i naturali processi di ripresa vegetativa, e quindi non è un intervento di rimboschimento tradizionale. Mettendo a dimora un cocktail di specie autoctone dell’area vesuviana, adattate e meglio resilienti agli incendi, con una distribuzione a “isole” e in maniera causale, – prosegue Donati – cerchiamo di imitare madre natura, garantendo maggiore biodiversità, resistenza al fuoco e mitigazione dei cambiamenti climatici”.
“Come AzzeroCO2 ci impegniamo costantemente in progetti volti alla tutela e alla ricostituzione del nostro patrimonio forestale in quanto azioni fondamentali per contrastare la crisi climatica in atto e per arginare la perdita di biodiversità – ha dichiarato Sandro Scollato, Amministratore Delegato AzzeroCO2 – L’intervento che sta vedendo la luce nel Parco Nazionale del Vesuvio ben racchiude questi obiettivi. Grazie alla collaborazione con Mellin stiamo infatti lavorando per il ripristino naturale di un’area colpita dai roghi del 2017, 1000 piante che andranno a beneficio del territorio e della collettività. Un esempio concreto di come le aziende possano dare il proprio contributo nel percorso di riconversione ecologica oramai sempre più urgente per rispondere ai gravi problemi ambientali di questo tempo.”