Cirio, il presidente della Regione Piemonte ha definito la sua posizione sul piano vaccinale dichiaranto che “entro fine febbraio avrà luogo la prima fase vaccini”.
Lo stop dovuto alla riduzione delle dosi vaccinali ha portato il presidente a rimodulare il programma vaccini e ha spinto la Regione Piemonte a siglare un accordo con medici e farmacie. “Quello che poi è mancato” – dichiara Cirio – “ è stata la benzina, le munizioni per questo esercito, perché su AstraZeneca c’è stata la doccia fredda, che mi chiedo perché sia uscita solo all’ultimo momento, del fatto che questo vaccino può essere somministrato solo tra i 18 e i 55 anni”. Era previsto infatti in questi giorni un Vaccine Day per gli ultra 80enni “Saremmo partiti con la campagna proprio in questi giorni. Oggi ci vediamo costretti a rimodulare. Dobbiamo farlo in modo molto attento e molto chiaro, bisogna stare attenti a non creare aspettative e a non creare confusione.” L’obiettivo resta “raccogliere le adesioni grazie ai medici di base, che, con il vaccino antinfluenzale, hanno già un rapporto consolidato e che funziona.” “Siamo condizionati dalle consegne che arrivano da Roma. Capisco che ci siano difficoltà, che vanno anche al di là della competenza nazionale, ma, con l’esercito dei vaccinatori schierato e gli accordi fatti, è paradossale dover rimodulare per la terza volta il piano vaccinale perché non ci sono i vaccini ed essere impediti nel muoverci per cercarli per nostro conto” – aggiunge Cirio.