Asti Agricoltura accoglie con favore l’emendamento sulle misure di contenimento della popolazione di cinghiali in Italia approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, così come riporta una nota stampa. “La decisione del Governo di procedere con un programma di abbattimenti, la cui realizzazione sarà competenza del Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri, risponde alle richieste di porre un freno alla diffusione della specie selvatica e va nella direzione auspicata”, commenta il presidente della Confagricoltura di Asti, Gabriele Baldi. La proliferazione incontrollata di questi animali non è solo una minaccia per le attività agricole e per l’incolumità dei cittadini, come la Confagricoltura di Asti evidenzia da anni, ma è anche il principale viatico del virus della Peste suina africana (Psa), vero incubo per l’intera filiera suinicola italiana. In tal senso è importante che l’emendamento preveda l’analisi igienico-sanitaria dei cinghiali abbattuti.
L’Organizzazione degli imprenditori agricoli comprende e condivide quindi la ratio alla base della decisione di estendere gli abbattimenti alle aree protette e urbane, anche nei periodi di silenzio venatorio e di divieto di caccia. La diffusione senza controllo della specie, ormai presente in molte città italiane, impone interventi di carattere emergenziale. Confagricoltura giudica positivamente anche il possibile coinvolgimento delle guardie venatorie, dei cacciatori riconosciuti, e degli agenti delle Polizie locali e provinciali con apposita licenza. La garanzia sulla sicurezza pubblica e sulla liceità e regolarità degli abbattimenti è garantita dalla competenza affidata all’Arma dei Carabinieri. “Positiva anche la visione di lunga durata che ha l’emendamento con la previsione di un Piano straordinario quinquennale di gestione e contenimento della fauna selvatica” aggiunge il direttore di Asti Agricoltura, Mariagrazia Baravalle.