E’ stata data esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Perugia nei confronti di un cittadino tunisino – classe 1992 – ritenuto responsabile, in concorso con un altro soggetto già arrestato, del reato di estorsione e ricettazione. L’ordinanza cautelare compendia gli esiti delle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Perugia su delega dell’ufficio a seguito di un episodio di estorsione perpetrato ai danni di due fratelli pakistani, titolari di un’attività commerciale con sede in questo capoluogo.
In particolare, come riporta il comunicato della Questura di Perugia, nella notte dello scorso 10 settembre, le vittime avevano subito un furto all’interno dell’attività commerciale di loro proprietà, nel corso del quale ignoti avevano asportato un’affettatrice, una friggitrice, un kit di contenitori in metallo ed un televisore, per un valore totale di 3000 euro circa. La stessa sera, uno dei due fratelli era stato avvicinato da due soggetti, un cittadino straniero ed uno italiano, che asserendo di sapere chi avesse la disponibilità della merce sottratta, pretendevano il pagamento di 500 euro, quale corrispettivo per la restituzione della refurtiva. In quell’occasione, al fine di prendere tempo ed evitare che la merce venisse ceduta ad altri, la vittima accettava di consegnare – a titolo di anticipo per le successive dazioni – la somma di 50 euro, scambiandosi poi il numero di telefono con i due uomini. La Squadra Mobile, acquisita la notizia di reato, aveva immediatamente predisposto un servizio di osservazione nel luogo dove era stato fissato l’appuntamento con la vittima; in quel contesto veniva arrestato in flagranza di reato uno dei uomini, in particolare il cittadino italiano. Le successive attività di indagine e il contributo informativo delle parti offese, consentiva agli investigatori di identificare il complice nonché di individuare l’abitazione in uso ad entrambi dove, a seguito di perquisizione, veniva invenuta anche gran parte della refurtiva. In ragione della gravità dell’episodio e degli elementi acquisiti questa Procura contestava all’uomo i reati di estorsione e ricettazione in concorso con successiva richiesta di una misura cautelare.