Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha dato esecuzione a 6 decreti di perquisizione personale, locale ed informatica, emessi dalla procura di Perugia nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità straniera, ma residenti in Italia, indagati per i reati di estorsione e minacce in danno di alcuni utenti di siti di incontro. L’attività di indagine, effettuata dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni Umbria unitamente alla Squadra Mobile della Questura di Perugia è originata dalla denuncia di un uomo che, dopo aver contattato delle ragazze su un sito di incontri, è stato minacciato da ignoti soggetti, che hanno paventato mali ingiusti a lui e ai familiari e che lo hanno costretto a pagare – a più riprese – un importo complessivo superiore a 3000 euro.
Dagli approfondimenti investigativi è emerso che il modus operandi usato dagli autori delle minacce – operanti sull’intero territorio nazionale, è sempre stato lo stesso: dopo essersi presentati come “gestori” di alcune ragazze presenti sui siti d’incontri, hanno inviato ai fruitori, tramite applicativi di messaggistica istantanea, una serie di minacce con la scusa di aver fatto perdere del tempo – e quindi degli introiti – alle “loro” ragazze, denaro che avrebbe dovuto essere necessariamente ristorato dalle vittime per evitare il concretizzarsi delle minacce. Gli investigatori della Squadra Mobile e della Polizia Postale perugina, a questo punto, hanno incrociato migliaia di dati, tra tabulati telefonici e file di log, che hanno portato all’individuazione di 6 soggetti, che potrebbero avere un diretto coinvolgimento nella vicenda. L’attività di perquisizione locale, personale e informatica – eseguita nel capoluogo ligure – è stata coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni ed è stata effettuata in sinergia con il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni Liguria e con la Squadra Mobile di Genova. All’esito delle perquisizioni, gli operatori hanno sottoposto a sequestro numerosi supporti informatici che saranno oggetto di specifici accertamenti tecnici, termina la nota.
FOTO: Freepik