NAPOLI – Pasquale Di Fenza, capogruppo in Regione di Azione si dice solidale con il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero che ieri si è visto non accogliere la richiesta di iscrizione al Pd, partito in cui milita da anni, dal commissario provinciale dem Susanna Camusso.
"Desidero esprimere solidarietà e vicinanza al presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero per essere stato messo alla porta dal commissario del Pd di Caserta Susanna Camusso, che non ha accolto la sua richiesta di iscrizione "ai sensi dello Statuto e del Codice etico". Si tratta di una decisione forte, molto probabilmente legata ad altri fattori oltre a quelli che trapelano dalla dirigenza dem".
“Forse è l`avvio di una campagna di epurazione – sottolinea Di Fenza – nei confronti di coloro che non sono allineati al pensiero unico che vorrebbe imporre il segretario Nazionale Elly Schlein sul terzo mandato? – sottolinea – Non si sa, resta il fatto che una scelta del genere dà spazio a numerosi retro pensieri. Sono vicino al presidente Olivero, politico di spessore sempre al fianco dei cittadini e a tutti coloro che hanno visto respinta la richiesta di iscrizione”.
Ma se da un lato Oliviero ottiene la solidarietà da un esponente del partito di Calenda, non succede altrettanto nel suo partito, anzi, a questo punto, ex partito. L’eurodeputata del Pd Pina Picierno, infatti, va all’attacco: “Gennaro Oliviero, non da oggi, ha leso l’immagine della nostra comunità politica e questo ultimo atto doloroso giunge tardivo e avrebbe potuto essere evitato se un’intera classe dirigente fosse stata ascoltata”.
Picierno e Oliviero già in passato sono finiti in rotta di collisione. Oliviero alle ultime elezioni europee ha sostenuto Topo, che riuscì ad ottenere 3000 voti in più della Picierno. Insomma, tra l’eurodeputata ed Oliviero i rapporti sono tesi orami da anni.
La europarlamentare non risparmia critiche alla dirigenza del suo partito perché, dice, “in questi anni abbiamo perso tantissime energie e altre oggi vengono penalizzate da un salomonismo davvero poco comprensibile”. E commenta in modo critico anche le scelte compiute dal commissario del partito in provincia di Caserta, Susanna Camusso, riguardo alle iscrizioni rifiutate, oltre che ad Oliviero, ad altri amministratori casertani del Pd. “Come si possono assimilare vicende come quella di Oliviero a quelle di Silvio Sasso o Massimo Schiavone (candidato col Pd alle ultime europee) che, per fare un esempio, hanno creato un progetto civico alternativo di centrosinistra a Sessa Aurunca proprio per protestare contro le scelte fatte da Oliviero?”, si chiede Picierno. “O ancora come possiamo includere un amministratore capace e corretto come Vito Marotta dentro questa vicenda? Un mistero inoltre – commenta Picierno – i casi di Fabio Civitillo e Agostino Navarra, a cui non sarebbe stata riconosciuta la tessera perché contrari al referendum sull’autonomia differenziata”.