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Patriciello: “Sgomberi? Vergognoso che il Comune ha dato la residenza a chi non ne aveva diritto”

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CAIVANO – La sofferta e turbolenta storia degli ultimi trent’anni di storia del Parco Verde è stata ripercorsa da Don Patriciello, passo dopo passo.

Dalla costruzione di quelle strade, alla trasformazione di quell’area in una delle più grandi piazze di spaccio, per passare attraverso il degrado e gli abusi su bimbi e ragazzine. Ha chiamato in causa le passerelle dei politici di questi anni e poi la richiesta di aiuto rivolta da “un disperato” e accolta dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Grazie a Dio abbiamo il prefetto Michele Di Bari che è arrivato a ‘Parco Verde’ e ha aperto un dialogo con gli abitanti. Ora hanno valutato di mettere fuori 36 famiglie, è bastata questa cosa per farmi mettere in croce”, ha aggiunto. “La Chiesa dopo quegli sgomberi è stata presidiata, oltre 1000 agenti delle forze dell’ordine; a me, che già sto sotto scorta, hanno consigliato di fare molta attenzione e mi hanno dato la nomea di aver chiuso la chiesa a chi moriva di freddo – ha detto – tra queste 36 famiglie che hanno dovuto lasciare la casa c’è chi ha sbagliato e anche chi si stava riprendendo”.
“La gente ha paura degli assistenti sociali, ha paura di perdere i figli, andiamogli incontro”. Ha detto il parroco del Parco verde che poi ha risposto così a chi gli ha chiesto, nel corso dell’Audizione in Commissione Antimafia, sulla necessità di effettuare gli sgomberi delle case popolari occupate senza titolo a Caivano: “Non andava data la residenza a chi non ne aveva il diritto, questo è il punto – ha sottolineato – e invece con somma vergogna il Comune ha rilasciato regolari residenze e hanno avuto diritto alle utenze. E’ uno scempio che hanno combinato. Queste persone sono entrate in questa case fatiscenti, liberate volontariamente da chi aveva la residenza, nessun camorrista li ha costretti ad andare via. Hanno speso tutti i soldi e stanno lì da 30 anni”.

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